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Gruppo Volkswagen: Diess verso la conferma
L’amministratore delegato del Gruppo Volkswagen, Herbert Diess, dovrebbe mantenere l’incarico, nonostante le varie critiche subite.
A dispetto dell’opinione popolare (emerso da un recente sondaggio), il Gruppo Volkswagen dovrebbe infine confermare Herbert Diess come Chief Executive Officer. Secondo le ultime voci diffuse dalla Reuters e dall’Handelsblatt, i piani alti della compagnia di Wolfsburg avrebbero trovato il modo per ricucire lo strappo tra il CEO e i sindacati dei lavorati, guidati dal presidente del consiglio di fabbrica Daniela Cavallo. Se ciò fosse vero, il manager avrebbe l’opportunità di portare avanti l’incarico conferitogli tre anni fa, a fronte, però, di alcuni compromessi.
Dopo ininterrotte settimane di schermaglie verbali tra le parti chiamate in causa e di trattative, complicate ulteriormente dal delicato periodo affrontato dall’intero conglomerato, sembra stia per rispuntare il sereno. Considerato da alcuni a rischio licenziamento, Diess avrebbe, dunque, trovato la via di mantenere l’ambita poltrona, nonostante il malcontento dei sindacati e la sfiducia espressa nei suoi riguardi dai rappresentanti della forza lavoro. Come sopra accennato, non senza accettare alcune condizioni. In particolare, avrebbe acconsentito a un ulteriore ridimensionamento del suo potere di influenza sull’attività operativa.
Le proposte risolutive
Nella fattispecie, sarebbe giunta l’intesa su un insieme di proposte risolutive, a cominciare dall’ingresso, nel consiglio di gestione del gruppo, di Ralf Brandstätter, vale a dire l’attuale responsabile del marchio Volkswagen. In questo giro di poltrone, è previsto, poi, l’ingresso nel CdA di Manfred Döss, attuale responsabile del marchio Volkswagen: dovrebbe prendere il posto Hiltrud Werner come capo del dipartimento legale. Infine, Diess si sarebbe rassegnato a limitare la propria area di competenza alla supervisione delle strategie generali.
Un contributo determinante nella ricomposizione della frattura lo avrebbe apportato Hans Dieter Pötsch, numero uno del consiglio di sorveglianza e referente degli azionisti privati. Supportato dalle famiglie Piëch e Porsche, a loro volta i maggiori titolari del diritto di voto e da sempre “sponsor” principali della conferma di Diess, avrebbe esercitato notevoli pressioni cosicché si raggiungesse un accordo prima del fatidico 9 dicembre, quando il consiglio di sorveglianza radunato approverà il nuovo ciclo di investimenti.
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