News
Veicoli elettrici: sviluppi nella riparazione delle batterie
Sulla riparazione delle batterie, un nodo cruciale nel futuro dei veicoli elettrici, si stanno sviluppando soluzioni inedite.
Quando la discussione cade sui veicoli elettrici uno dei maggiori interrogativi verte sulla durata della batteria. Difatti, attualmente sono il componente più caro di un EV; perciò, i timori non sono campati per aria. A dire il vero, i battery pack appaiono abbastanza longevi e la garanzia standard di 8 anni/160 mila km è piuttosto rassicurante. I Costruttori sembrano aver paventato fin dal principio l’opportunità di cambiare un modulo difettoso con uno nuovo.
Ora la questione si propone su scala maggiore, poiché la sola Tesla ha venduto 3 milioni di auto a zero emissioni, di cui 500 mila nell’anno dell’emergenza sanitaria. Pertanto, alle Case compete riflettere sulla riparazione delle batterie ad alta tensione. Un evento raro, ma certo e riguardante le già molto diffuse ibride.
I progetti del gruppo Volkswagen
Ad esempio, Porsche prevede che la metà delle immatricolazioni delle sue auto nuove sarà di EV entro il 2025; una quota che crescerà all’80 per cento entro il 2030. Con tali presupposti è naturale riflettere sul modo in cui rifornire la batterie ad alto voltaggio delle auto elettriche. Nel caso delle Taycan il ‘contenitore’ è concepito affinché un modulo eventualmente difettoso possa essere individuato e sostituito.
La particolarità della Casa di Stoccarda consiste nella possibilità di smontare e inserire i singoli moduli in un sistema di accumulo. I portavoce della compagnia sostengono che il powertrain elettrico della Taycan, compresa la batteria ad alta tensione, non richiede manutenzione ordinaria.
D’altro canto, per un’eventuale riparazione è necessario personale esperto e ben formato, nonché attrezzature specifiche, reperibili nei Centri Porsche specializzati. Lo stesso è altresì consentita dai Flying doctor che raggiungono la vettura in panne, così da sottoporla all’intervento di riparazione dove si è arenata.
Intanto, senza discostarci dal gruppo, Volkswagen pare sul punto di applicare il Cell2Pack, una soluzione della Tesla che prevede l’impiego di singole celle non raggruppate in moduli. Lo step seguente sarà il Cell2Car, che prevede l’inserimento di grandi celle standard rettangolari direttamente presso la struttura come cassetti in un armadio.
Clicca qui per iscriverti al nostro canale Telegram
Clicca qui per mettere "mi piace" alla nostra pagina Facebook
Riproduzione riservata © - MM