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Un altro richiamo per Tesla: 239 mila vetture coinvolte
Dopo il problema al sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici di novembre scorso, è emerso un altro malfunzionamento.
Nel mese di novembre scorso, Tesla ha avviato un’importante campagna di richiami negli Stati Uniti, riguardante 694.304 veicoli. Il problema principale riscontrato era legato al sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici (TPMS), che poteva non segnalare correttamente una ruota sgonfia. In alcuni casi, infatti, la spia che indicava il malfunzionamento si spegneva con l’auto e non si riaccendeva, esponendo i conducenti al rischio di guidare in condizioni non sicure.
Non sono stati segnalati incidenti legati a questo difetto. I modelli interessati dal richiamo includevano le Tesla Model 3 prodotte dal 2017, le Model Y dal 2020 e tutti i Cybertruck. Quest’ultimo, in particolare, ha già registrato sette richiami dall’arrivo sul mercato. Uno studio di BizzyCar rivela che Tesla è stata coinvolta nel 21% dei richiami automobilistici dei primi nove mesi del 2024. Ma ora dei nuovi problemi sono emersi nelle auto di Elon Musk.
Aggiornamenti software per risolvere i problemi
Infatti, Tesla ha annunciato un nuovo richiamo di circa 239 mila veicoli negli Stati Uniti, a causa di malfunzionamenti della telecamera posteriore. I modelli coinvolti in questo richiamo sono le Model 3 e Model Y prodotte dal 2023, oltre alle Model S e Model X del 2024. Anche in questo caso, il richiamo riguarda un problema software, che si aggiunge ai precedenti legati al sistema TPMS e alla funzionalità Smart Summon.
Non è ancora chiaro se questo difetto riguardi anche le vetture vendute in Europa. Come accade frequentemente per i richiami di Tesla, non è sempre necessario portare il veicolo in officina: il problema viene risolto tramite un aggiornamento software. La Casa americana ha già avviato la distribuzione dell’update per i veicoli interessati.
Problemi alla telecamera e indagini interne
Il malfunzionamento della telecamera posteriore segnalato da Tesla è dovuto a un corto circuito su una delle schede elettroniche, che si verifica durante l’avviamento del veicolo. Secondo la Casa automobilistica, il difetto è causato da una combinazione di hardware e software, resa più evidente dalle basse temperature registrate negli ultimi giorni. Tesla ha già rilasciato un aggiornamento software per risolvere il problema, mentre prosegue l’identificazione dei veicoli interessati per la sostituzione dei componenti difettosi.
Il richiamo è stato avviato dopo un’indagine interna, partita lo scorso novembre, che ha registrato un picco di segnalazioni riguardanti componenti bruciati da cortocircuiti. In particolare, Tesla ha riscontrato 887 richieste in garanzia e 68 interventi tecnici, pur non segnalando incidenti o danni correlati al problema.
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