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L’UE svela il Clean Industrial Deal: di cosa si tratta

E’ un pacchetto di misure volto a sostenere la competitività e la resilienza del tessuto economico europeo. Scopriamo i dettagli.
Mentre si attende il varo del piano di azione per l’industria dell’automotive, previsto ad inizio marzo, l’Unione Europea ha presentato una serie di misure fortemente attese e richieste dal tessuto economico degli Stati membri. Non si tratta di un pacchetto direttamente collegato al settore dell’auto, ma avrà il suo impatto sulla filiera. Vediamo gli obiettivi, il quadro normativo e le risorse stanziate.
La strategia per la competitività e la decarbonizzazione
Il Clean Industrial Deal, appena presentato dalla Commissione Europea, è un pacchetto di misure volto a rafforzare la competitività e la resilienza dei settori economici, accelerando al contempo la decarbonizzazione. L’obiettivo è prevenire la desertificazione industriale dell’Europa, sostenendo in modo particolare l’industria ad alta intensità energetica e le tecnologie pulite.
Pur non coinvolgendo direttamente il settore automotive, il pacchetto avrà impatti rilevanti, poiché include misure come la riduzione dei costi energetici e la revisione del CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism), con particolare attenzione agli effetti sulle componenti auto a basso costo.
Un quadro normativo per sostenere la transizione
Ursula von der Leyen ha dichiarato che il Clean Industrial Deal vuole rimuovere gli ostacoli che frenano la crescita delle imprese, dai costi energetici elevati agli oneri normativi. La Commissione Europea mira a semplificare il contesto normativo e a ridurre la burocrazia per facilitare la decarbonizzazione e promuovere la riindustrializzazione.
La transizione include obiettivi ambiziosi per la riduzione delle emissioni di gas serra: -55% per il 2030 e la neutralità carbonica per il 2050. L’accento è anche sulla creazione di un business case solido per le imprese europee, favorendo l’innovazione e l’adozione di tecnologie più sostenibili.

Investimenti, risorse e materie prime: un piano per il futuro
Una componente chiave del Clean Industrial Deal è l’investimento di oltre 100 miliardi di euro nel breve termine per sostenere la manifattura e la transizione ecologica. Le risorse saranno destinate a iniziative come la creazione di una “banca per la decarbonizzazione industriale” e la semplificazione degli aiuti di stato per i progetti legati a energie rinnovabili e decarbonizzazione industriale.
Un focus particolare è posto sulle materie prime critiche, con l’obiettivo di migliorare l’accesso al settore minerario e promuovere l’economia circolare. Il piano prevede anche un miglioramento della sostenibilità negli appalti pubblici e una revisione della normativa sul riciclo, con un aumento del tasso di utilizzo delle materie prime circolari dal 11,8% al 24%.
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