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Trump dazi confermati: duro colpo per l’Europa

Il presidente USA impone dazi del 25% sulle auto importate, con impatti globali. Le reazioni di Wall Street e le risposte dell’Unione Europea.
Se qualcuno ha pensato ad un bluff da parte di Donald Trump, ora si starà ricredendo. Il presidente statunitense, infatti, ha confermato l’intenzione di applicare i dazi sulle auto importate in USA: non solo a quelle cinesi, come si ipotizzava all’inizio, ma anche alle europee. Uno scenario fosco per i nostri costruttori, già provati dagli effetti nefasti dell’insensato Green Deal approvato dall’UE. E proprio da Bruxelles si attende una risposta alla mossa avanzata da Washington.
Trump annuncia i dazi sul settore auto: le conseguenze per il mercato globale
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato un aumento delle tariffe sul settore automobilistico, imponendo dazi del 25% su tutte le auto importate negli Stati Uniti a partire dal 2 aprile. Questa decisione riguarda tutti i paesi, inclusi i 27 membri dell’Unione Europea, e segna un cambiamento significativo rispetto alle previsioni iniziali, in cui i dazi erano stati previsti per i pezzi di ricambio e non per le automobili finite. Trump ha dichiarato che i dazi saranno permanenti e che l’obiettivo è recuperare i fondi che, secondo lui, altri paesi devono agli Stati Uniti.
Nonostante il cambiamento nelle politiche commerciali, Trump ha confermato che chi produce auto negli Stati Uniti non sarà soggetto ai dazi, cercando di incentivare la produzione nazionale. Tuttavia, le implicazioni di questa mossa sono ampie, influenzando non solo l’industria automobilistica, ma anche i mercati finanziari, come dimostrato dalle reazioni di Wall Street.
Le ripercussioni sui mercati e le prospettive economiche
L’annuncio di Trump ha avuto un impatto immediato sui mercati finanziari. Wall Street ha registrato un’inversione di tendenza, con il Dow Jones che ha chiuso in ribasso dello 0,31%, lo S&P 500 dell’1,12% e il Nasdaq del 2,04%. Le azioni dei gruppi automobilistici hanno subito un calo significativo, con Tesla che ha visto una perdita di quasi il 6%. Questo aumento dei dazi alimenta i timori di una recessione imminente, un rischio sempre più considerato inevitabile dagli economisti.
La decisione di Trump di continuare con i dazi potrebbe rallentare ulteriormente la crescita economica, mettendo a dura prova il settore automobilistico, che è strettamente legato a una produzione globale interconnessa. Circa la metà delle auto vendute negli Stati Uniti sono importate, e il 60% dei pezzi di ricambio provengono dall’estero, rendendo il settore vulnerabile a queste nuove tariffe.

Le possibili conseguenze per l’industria automobilistica e la risposta dell’Europa
L’imposizione di questi dazi da parte degli Stati Uniti ha sollevato molte preoccupazioni, soprattutto in Europa. Maros Sefcovic, commissario europeo per il commercio, ha chiarito che un’imposizione su larga scala di dazi potrebbe risultare devastante per l’intero blocco europeo. Le tariffe sulle auto europee, che colpiscono in particolare i modelli di lusso come quelli prodotti da Ferrari e Lamborghini, potrebbero ridurre la competitività del mercato europeo, anche se alcuni produttori potrebbero essere disposti ad accettare l’aumento dei prezzi per mantenere la clientela.
L’Unione Europea sta valutando una risposta strategica, ma la sua reazione potrebbe non arrivare prima di metà aprile, quando le contromisure potrebbero essere annunciate. Nel frattempo, il settore dell’automotive europeo si trova in una fase critica, con importanti investimenti già previsti per stabilimenti negli Stati Uniti, come quelli di Volkswagen e Stellantis. Tuttavia, l’introduzione di dazi a livello globale potrebbe danneggiare il settore nel lungo termine.
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