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Toyota cambia tutto: la nuova strategia sulle elettriche
Lo ha annunciato il direttore marketing della divisione europea della casa giapponese, Andrea Carlucci, in un’intervista. Ecco cosa succede.
Il sospetto circolava già da tempo, ma adesso è ufficiale: Toyota abbandonerà la sigla “bZ” per identificare le future auto elettriche. A confermare questa svolta è Andrea Carlucci, direttore marketing della divisione europea, che in un’intervista ha spiegato come il marchio giapponese opterà per un sistema di denominazione più intuitivo per i clienti. La bZ4X, lanciata nel 2022, resterà così l’unico modello del brand a utilizzare la sigla, che stava per “beyond zero”, simbolo dell’impegno di Toyota verso un futuro a emissioni zero.
Tuttavia, i risultati commerciali di questo SUV elettrico non hanno soddisfatto le aspettative, anche a causa di una campagna di richiamo e del forte aumento della concorrenza nei SUV elettrici. Questo cambiamento arriva parallelamente al rinvio della produzione della nuova generazione di veicoli elettrici, inizialmente prevista per il 2026, posticipata ora alla prima metà del 2027.
La bZ4X e il cambio di strategia
Toyota aveva lanciato la bZ4X come apripista di una gamma di sette auto elettriche a marchio bZ, parte di un piano più ampio di 15 veicoli elettrici. Ma il progetto non è riuscito a decollare come sperato. Il rinvio della produzione della LF-ZC, berlina del marchio Lexus, è indicativo di un momento di riflessione per il colosso giapponese, che intende integrare tecnologie più avanzate prima di lanciare i nuovi modelli sul mercato.
L’auto, mostrata per la prima volta come concept al Japan Mobility Show 2023, sarà dotata di piattaforme modulari e nuove tecniche produttive, tra cui il gigacasting, una tecnologia che consente di stampare scocche in un unico pezzo. Questo approccio punta a rendere i veicoli più versatili, con una struttura divisa in tre sezioni per facilitare modifiche future, in particolare alloggiando le batterie al centro.
Le sfide dell’elettrificazione per Toyota
Il rinvio della produzione e l’abbandono della sigla “bZ” si inseriscono in un contesto più ampio di difficoltà nel processo di elettrificazione, che interessa non solo Toyota ma anche altri costruttori. Il gruppo ha rivisto al ribasso i propri obiettivi, passando dalla previsione di vendere 1,5 milioni di auto elettriche entro il 2026 a 1 milione. Nonostante le difficoltà, Toyota continua a investire in nuove piattaforme e tecnologie per mantenere un ruolo competitivo nel mercato.
La strategia punta su soluzioni modulari che garantiscano efficienza produttiva e flessibilità, come dimostra l’interesse per tecnologie avanzate come il gigacasting, sviluppato in collaborazione con l’azienda italiana Idra. Resta da vedere come questa nuova impostazione si tradurrà in successi futuri, ma per Toyota la sfida della mobilità elettrica è ancora tutta da giocare.
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