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Tonfo Tesla: cosa sta succedendo?

Il 2025 si è aperto con un netto aumento di vendite delle auto elettriche, ma la crescita non include le auto della casa americana.
Il 2025 si apre con un forte aumento delle vendite di auto elettriche in Europa. A gennaio sono state immatricolate 166.065 vetture BEV (Battery Electric Vehicle), con un incremento del 37,3% rispetto alle 120.966 dello stesso mese del 2024. Anche la quota di mercato delle elettriche cresce, passando dall’11,9% al 16,7%.
Tuttavia, mentre il settore elettrico avanza, Tesla registra un calo significativo: le sue immatricolazioni sono crollate del 45%, passando dalle oltre 18.000 unità di gennaio 2024 a 9.913 nel 2025. La quota di mercato del marchio di Elon Musk è scesa all’1%, segnando una perdita dello 0,8%. La tendenza negativa di Tesla si inserisce in un mercato in continua evoluzione, con una maggiore varietà di modelli elettrici disponibili e una crescente concorrenza da parte di marchi emergenti.
Tesla perde terreno, nuovi modelli dominano la classifica
L’analisi delle vendite mostra un cambio di leadership nel mercato BEV. Il SUV Volkswagen ID.4 è il modello più venduto con 7.177 unità (+195%), seguito dalla Tesla Model Y, che precipita a 6.115 unità (-46%). In forte crescita anche la Volkswagen ID.7 (+657%) e la Dacia Spring (+43%), mentre la Renault 5 debutta direttamente nella top ten con 4.346 immatricolazioni.
Tesla ha subito perdite pesanti su tutta la gamma: Model 3 (-44%), Model S (-41%) e Model X (-33%). Il calo delle vendite della Model Y potrebbe essere legato all’attesa del restyling Juniper, in arrivo a marzo, ma anche alla crescente disaffezione degli europei nei confronti di Elon Musk, criticato per le sue posizioni politiche e il sostegno all’ultradestra statunitense.

Normative UE e incentivi: il ruolo della politica
L’aumento delle vendite di auto elettriche potrebbe essere influenzato anche dalle nuove normative UE sulle emissioni, entrate in vigore dal 1° gennaio 2025. I costruttori sono ora obbligati a ridurre le emissioni medie di CO2 da 115,1 g/km a 93,6 g/km, pena sanzioni economiche significative. Questo potrebbe aver spinto le case automobilistiche a promuovere la vendita di BEV a scapito delle vetture tradizionali.
“Apprezziamo la disponibilità della Commissione Europea a introdurre margini di flessibilità sulle sanzioni ai costruttori, considerando la bassa diffusione dei veicoli elettrici e le attuali carenze infrastrutturali”, ha dichiarato Andrea Cardinali, direttore generale di Unrae. La Commissione UE sta inoltre valutando la possibilità di incentivi paneuropei per sostenere la transizione elettrica, in alternativa alle attuali misure nazionali frammentarie. L’evoluzione della regolamentazione e le future decisioni politiche potrebbero avere un impatto significativo sul mercato nei prossimi mesi.
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