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The Beast: tutti i segreti dell’auto del Presidente USA, resistente a tutto
The Beast: il nome è tutto un programma. Ecco tutti i segreti dell’auto del Presidente degli Stati Uniti, resistente a armi ed esplosioni.
In apparenza una Cadillac comune, in realtà molto, ma molto di più. La The Beast, anche chiamata Cadillac One, è un’auto ben fuori dall’ordinario. E non potrebbe essere altrimenti, visto che è quella con cui viaggia il Presidente degli Stati Uniti.
Il modello è completamente personalizzato, con la carrozzeria simile all’Escalade ma il telaio derivante dall’universo dei pick-up. Inoltre, il peso della vettura non è lontanamente paragonabile alle Cadillac tradizionali, semmai è degno di un carro armato, essendo compreso tra le 7 e le 9 tonnellate. Per poterlo reggere occorrono pneumatici ad hoc, gli stessi adottati negli autocarri.
In termini di motori, non sono disponibili informazioni ufficiali, sebbene, dicono gli esperti, potrebbe essere o il V8 Duramax turbodiesel da 6.6 o il V8 Vortec a benzina da 8.1 litri. Indipendentemente da quale esso sia, la velocità non rappresenta la peculiarità della The Beast, visto che potrebbe spingersi fino ai 100 km/h.
L’apoteosi della sicurezza
Come ovvio che sia, il mezzo, ora a disposizione di Joe Biden, vanta numerosi optional, certamente non reperibili in commercio. A partire dai vetri blindati, spessi ben 13 cm, tali da non lasciarsi scalfire nemmeno dei colpi dei fucili d’assalto. La carrozzeria è a sua volta blindata, capace di resistere pure alle esplosioni, così come il pavimento e il serbatoio del carburante. Esso è peraltro ricoperto da una particolare schiuma, così da scongiurare possibili incendi.
Gli speciali pneumatici derivati dalle soluzioni concepite per gli autocarri, di cui parlavamo in precedenza, sono ovviamente run-flut e grazie a loro The Beast sa proseguire la propria marcia, pure qualora finisse forato o colpito da proiettili.
Relativamente agli interni, l’abitacolo è completamente isolato e presenta pure dei serbatoi di ossigeno per consentire agli occupanti la normale respirazione in caso di un attacco chimico. Per difendersi al meglio, ecco poi lanciagranate fumogene e lanciatori di gas lacrimogeni. Infine, non mancano i sistemi di comunicazione criptati con l’esterno. Ulteriori dettagli rimangono invece top secret.
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