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Tagli alle strade: dopo le polemiche, Salvini fa marcia indietro

Il Ministro ha annunciato il ripristino delle risorse per il 2025 e il 2026, ma fissando delle condizioni stringenti per l’utilizzo.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha annunciato la disponibilità delle Province per la manutenzione delle strade, con la decisione di ripristinare le risorse per il 2025 e il 2026 in fase di conversione del Decreto Infrastrutture. Questa decisione è emersa al termine di una riunione tra il vicepremier Matteo Salvini, i rappresentanti del Ministero dell’Economia, dell’Upi (Unione delle Province d’Italia) e dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Un cambiamento che, come sottolineato dal Mit, conferma la volontà di un approccio collaborativo e concreto del vicepremier Salvini. Tuttavia, la situazione aveva destato polemiche, specialmente riguardo al taglio dei fondi per la manutenzione stradale.
I fondi per la manutenzione stradale: la decisione di Salvini
Durante il tavolo di discussione, il Mit ha confermato la volontà di ripristinare i 350 milioni di euro per l’anno in corso e per il prossimo. Questi fondi, inizialmente destinati a lavori di manutenzione come la sistemazione dell’asfalto, la riparazione della segnaletica e la messa in sicurezza di ponti, viadotti e gallerie, rappresentano una boccata d’ossigeno per le Province.
Tuttavia, il ministro Salvini ha introdotto nuove condizioni: la necessità di rispettare termini stringenti per l’affidamento dei lavori e la relativa rendicontazione. Inoltre, gli enti locali più virtuosi potranno avviare o proseguire i lavori previsti. “Non un centesimo di questi fondi sarà destinato al Ponte sullo Stretto“, ha ribadito Salvini, chiarendo la destinazione specifica delle risorse.
Le polemiche e la retromarcia
La decisione iniziale di ridurre i fondi per la manutenzione stradale aveva suscitato forti polemiche, in quanto i fondi erano destinati a lavori essenziali per la sicurezza stradale. In particolare, il taglio del 70% delle risorse già programmate aveva sollevato timori sul fatto che il risparmio di 1,7 miliardi di euro fosse indirizzato verso il progetto, contestato dall’opposizione, del Ponte sullo Stretto di Messina. Le polemiche avevano portato gli enti locali a lanciare un allarme, mettendo in evidenza che questo taglio avrebbe messo a rischio numerosi progetti cruciali per garantire la sicurezza delle strade. Dopo questo confronto, è arrivata la retromarcia di Salvini, che si è impegnato a ripristinare i fondi, ma con precise condizioni per l’utilizzo.
Le nuove condizioni: scadenze e obblighi
Il ripristino dei 350 milioni di euro per la manutenzione stradale avverrà, tuttavia, sotto condizioni rigorose. Gli enti locali dovranno rispettare scadenze tassative per l’utilizzo dei fondi e dimostrare la capacità di spesa. In caso contrario, le risorse non utilizzate torneranno al Governo. Questo approccio è stato pensato per evitare che le risorse vengano sprecate o non impiegate in tempo utile. Salvini ha chiarito che la nuova norma di contabilità stabilisce che i fondi, una volta ricevuti dal Ministero dell’Economia, vengano trasferiti agli enti locali, ma che questi ultimi sono obbligati a spenderli entro i termini prestabiliti, pena la restituzione delle risorse.
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