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Superbollo: tra falsi leasing e iniquità fiscale
Esploriamo l’impatto del Superbollo sul mercato automobilistico italiano e la controversa realtà del ‘falso leasing’.
In quasi 12 anni, il Superbollo ha gravato sulle tasche degli automobilisti italiani con un costo approssimativo di 1,2 miliardi di euro. Questa tassa, introdotta dal decreto legge n. 98 del 2011, noto come “Salva Italia“, ha creato una serie di distorsioni nel mercato automobilistico, secondo la denuncia di Federcarrozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane.
L’effetto dominante di tale prelievo si è riflettuto nella riduzione delle vendite di automobili potenti, generando una marea di “falsi leasing“. Oltretutto, il Superbollo è stato etichettato come “iniquo e sbilanciato“. Dal momento che in molte regioni gli automobilisti con auto elettriche o ibride non sono tenuti a pagarlo.
L’abolizione del Superbollo è una possibilità ora sul tavolo, accolta con entusiasmo da Federcarrozzieri e dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
Il Superbollo ha provocato una cascata di anomalie nel mercato italiano dell’auto, portando a un calo significativo delle nuove immatricolazioni di vetture con potenza superiore ai 185 kW. Questa situazione ha contribuito alla nascita del fenomeno dei “falsi leasing“: vetture con targa estera fornite in noleggio a clienti italiani. Un modo per eludere il pagamento del bollo auto, del Superbollo e di altre imposte.
Il fenomeno dei “Falsi Leasing” e le anomalie del mercato
“Il Superbollo è una tassa del tutto iniqua e sbilanciata“, afferma Davide Galli, presidente di Federcarrozzieri. “Le auto di nuova generazione e con motori ibridi, pur superando abbondantemente i 185 kW di potenza, non sono tenute al pagamento del balzello“.
Per supportare le proprie tesi, Federcarrozzieri ha diffuso uno studio che confronta i costi del Superbollo a carico degli automobilisti, prendendo in esame sia supercar che auto di fascia media circolanti in Italia.
Tra gli esempi si annoverano modelli come l’Alfa Romeo Stelvio (206 kW) con un Superbollo di 420 euro, l’Aston Martin DBS (533 kW) con 6.960 euro di Superbollo. La Ferrari 812 Superfast (588 kW) con un Superbollo di 8.060 euro e la Lamborghini Aventador Ultimae (577 kW) con un Superbollo di 7.840 euro.
Il futuro del Superbollo resta incerto, ma una cosa è chiara: le sue implicazioni sul mercato dell’auto sono profonde e ampie. Richiedendo una riflessione accurata e una gestione prudente per garantire un ambiente competitivo equo nel settore automobilistico italiano.
Oltre al notevole impatto sul mercato automobilistico, l’attuale struttura del Superbollo è al centro di un dibattito sulla sua equità. Infatti, automobili elettriche o ibride non sono soggette a questo pagamento in molte regioni, creando una disparità tra i possessori di veicoli termici e quelli elettrici.
Come evidenzia Galli, “una berlina plug-in con potenza pari a 360 Cv (264 kW) non paga alcun superbollo, perché il suo motore 1.6 a benzina arriva a 200 Cv, mentre gli altri 160 Cv sono frutto dei motori elettrici”. Questo pone in rilievo una questione critica: l’esenzione dovrebbe basarsi sulla potenza totale del veicolo piuttosto che sul tipo di motore?
L’abolizione del Superbollo potrebbe rappresentare una soluzione al problema, ma è necessario ponderare attentamente l’impatto che questo avrà sull’economia e sull’industria automobilistica. Mentre si naviga in questo complesso scenario, il dialogo tra il governo, le associazioni di categoria come Federcarrozzieri, e gli automobilisti sarà di vitale importanza.
Oltre a questo, è fondamentale che vengano implementate misure efficaci per contrastare fenomeni come il “falso leasing“, che danneggiano non solo il mercato automobilistico, ma anche le entrate fiscali dello Stato. In questo contesto, l’Italia si trova a un bivio: da un lato l’esigenza di promuovere la transizione verso un parco auto più sostenibile e rispettoso dell’ambiente, dall’altro la necessità di garantire equità fiscale e stabilità del mercato automobilistico. Sarà interessante osservare come si svilupperà questa situazione nei prossimi anni.
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