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Stretta sugli incentivi: auto elettriche cinesi escluse in Francia
Oltralpe da tempo esiste un meccanismo particolare per i bonus dedicati all’acquisto delle auto. Ed oggi le regole sono più restrittive.
La Francia ha introdotto nuovi criteri più rigidi per l’assegnazione dei “bonus écologique”, gli incentivi destinati all’acquisto di auto elettriche. Un recente decreto ministeriale, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ha modificato il sistema di calcolo del punteggio ambientale, introducendo un’importante novità: ora il luogo di produzione del veicolo, e non più solo quello di assemblaggio, sarà determinante per l’accesso agli incentivi.
Questo cambiamento colpisce direttamente modelli come la Leapmotor T03, prodotta tramite kit di assemblaggio da Stellantis a Tychy, in Polonia, che risulta esclusa dal bonus.
Un meccanismo contro i produttori cinesi
Il nuovo sistema, voluto fortemente dal presidente Emmanuel Macron, punta a limitare l’accesso delle auto cinesi agli incentivi. Il calcolo del punteggio ambientale considera l’intero ciclo di vita del veicolo, incluse le emissioni di CO2 derivanti dalla lavorazione dei materiali, dai processi industriali e dal trasporto. Anche se non ci sono requisiti esplicitamente discriminatori verso i produttori cinesi, il meccanismo è stato progettato per favorire le produzioni europee.
Con queste regole, si mira a impedire che i costruttori eludano i requisiti attraverso l’uso di kit di assemblaggio, come accade per Stellantis e altri marchi come Chery, che ha in programma di utilizzare questa metodologia nella sua fabbrica a Barcellona, almeno fino al pieno funzionamento dello stabilimento.
Il caso Leapmotor T03
La Leapmotor T03 è uno dei modelli che più risente delle nuove regole. Nonostante i tentativi di Stellantis di ottenere gli incentivi tramite l’uso di kit di assemblaggio, il veicolo è stato escluso sin dal suo lancio sul mercato nel settembre scorso. Sul sito ufficiale della Leapmotor, il prezzo base della T03 è fissato a 17.900 euro, ma non viene più riportata la frase “eventuale bonus ecologico incluso“, presente fino alla fine del 2024.
Questa stretta normativa non solo limita la competitività delle auto elettriche cinesi, ma mette sotto pressione anche le aziende europee che utilizzano modalità produttive simili, costringendole a ripensare le proprie strategie per continuare a operare nel mercato francese. Non resta alle altre nazioni europee di replicare lo stesso modello, se vogliono limitare l’invasione dei modelli provenienti da Pechino.
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