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Strade extraurbane: tutte le regole da conoscere

Scopriamo le differenze tra strade principali e secondarie, i limiti di velocità, le regole di circolazione e chi le gestisce in Italia.
Le strade extraurbane sono tutte quelle che si trovano al di fuori dei centri abitati e si dividono in principali e secondarie, in base alle loro caratteristiche tecniche e funzionali. Le strade extraurbane principali sono dotate di carreggiate indipendenti separate da uno spartitraffico invalicabile, con almeno due corsie per senso di marcia e una banchina pavimentata a destra. Non sono presenti intersezioni a raso e la circolazione è riservata esclusivamente ai veicoli a motore.
Devono essere attrezzate con aree di servizio con corsie di accelerazione e decelerazione. La velocità massima consentita è di 110 km/h, che si riduce a 90 km/h in caso di maltempo o per i neopatentati nei primi tre anni dal conseguimento della patente. Le strade extraurbane secondarie, invece, sono costituite da una sola carreggiata con almeno una corsia per senso di marcia e la velocità massima è fissata a 90 km/h. Scopriamo ora le regole che normano la circolazione su queste strade.
Regole di circolazione sulle strade extraurbane
Sulle strade extraurbane principali sono vietate manovre pericolose come inversioni di marcia, attraversamenti dello spartitraffico e retromarcia, anche sulle corsie di emergenza, se non nelle aree di servizio. È inoltre vietato circolare sulle corsie di emergenza, salvo casi di arresto o ripresa della marcia, e fermarsi o sostare se non in caso di emergenza.
Al contrario, è obbligatorio utilizzare la corsia di accelerazione prima di immettersi nel traffico, occupare per tempo la corsia di destra prima di uscire dalla carreggiata e segnalare sempre il cambio di corsia con gli indicatori di direzione. Sulle strade extraurbane secondarie, le regole di base rimangono le stesse, ma con limiti di velocità inferiori e meno restrizioni sulle soste.
Chi gestisce le strade extraurbane?
Le strade extraurbane sono suddivise in statali, regionali, provinciali e comunali, in base alla loro importanza e funzione. Le strade statali collegano le principali direttrici del traffico nazionale, i capoluoghi di regione, i porti, gli aeroporti e le aree industriali di rilievo. Le strade regionali connettono tra loro i capoluoghi di provincia della stessa regione o li collegano con la rete statale per motivi economici e turistici.
Le strade provinciali servono a collegare il capoluogo di provincia con i comuni e con la rete superiore, mentre le strade comunali permettono il collegamento tra il capoluogo di un comune e le sue frazioni, le stazioni ferroviarie, gli aeroporti, i porti e i servizi essenziali. Ogni categoria ha un ente responsabile della manutenzione e della gestione, garantendo il corretto funzionamento della viabilità extraurbana.
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