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Stellantis, Termoli: il via Gigafactory confermato per il 2026
Stellantis ha confermato in un vertice con le associazioni sindacali l’avvio della Gigafactory di Termoli per il 2026.
Venerdì gli alti rappresentanti di ACC (Automotive Cells Company) hanno incontrato le associazioni sindacali dello stabilimento di Termoli, dove sorgerà la prima Gigafactory italiana. La joint venture di Stellantis, Mercedes e Total ha illustrato i capisaldi dell’iniziativa, co-finanziata dall’esecutivo italiano, malgrado dall’Unione Europea debbano tuttora autorizzare le sovvenzioni statali.
Il complesso, specializzato nella produzione delle batterie per auto elettriche, sarà operativo fra tre anni e richiederà circa 1.800 dipendenti. Il processo giungerà a completamente attraverso varie tappe intermedie. Si partirà nel gennaio 2026 con i primi 600 addetti. Dopodiché, nel 2027, entreranno tra le fila ulteriori 600 specialisti e, allo stesso ritmo, crescerà lo staff pure l’anno seguente. Nel giro di un triennio lo stabilimento conseguirà la piena occupazione, che sarà in grado di produrre 40 gWh totali.
A ogni modo, già verso la fine del 2024 avrà il via l’iter di formazione del personale. Un passaggio fondamentale, visto che servirà a trasmettere le competenze specialistiche, diverse dalle conoscenze necessarie nella fabbricazione delle vetture a combustione interna. Il centro di Termoli si fermerà man mano con l’attuale attività. Nel primo quadrimestre del 2024 verrà decretato lo stop della squadra incaricata a occuparsi delle trasmissioni, formata da circa 400 persone. Quindi, entro la conclusione del 2026, le circa 1.000 unità dispiegate sul motore Fire cesseranno servizio.
Il commento dei sindacati
Alla luce del programma presentato, i sindacati accolgono “con favore l’avvio del progetto”, ma invocano “il coinvolgimento innanzitutto di Stellantis e poi del governo”, evidenziando che “ci sono molti aspetti ancora da definire per garantire la tutela degli oltre 2.000 lavoratori oggi impiegati nella fabbrica di motori di Stellantis”.
Di conseguenza, Fim, Fiom, Uilm, Fismic, UglM e AqcfR esortano affinché sia garantita “continuità lavorativa nel passaggio fra Stellantis e ACC, in modo da assicurare occupazione, salario e trattamenti costanti”.
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