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Stellantis, Tavares: “Crisi chip solo l’inizio”
L’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, avanza più di qualche dubbio circa la diffusione delle auto elettriche.
A più riprese l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ha già ribadito i dubbi serbati circa la transizione elettrica. Il top manager pare fermo sulle rispettive posizioni, tanto da stuzzicare gli esponenti politici, rei di imporre delle regole di mercato che le Case automobilistiche probabilmente non avrebbe mai tentato di introdurre senza pressioni esterne.
Secondo quanto ha riferito all’evento Future of the Car Carlos Tavares prevede, ad esempio, che la crisi dei semiconduttori sarà tutto fuorché momentanea. Nel corso del summit, organizzato dal Financial Times, il numero uno operativo del conglomerato ha espresso a pieno le proprie perplessità in merito. Poiché lo scenario industriale di un mondo full electric rimane una visione remota.
Si teme una dipendenza significativa dall’Asia
“Entro il 2025/2026 ci sarà una carenza di accumulatori. La velocità con cui vengono sviluppati è già al limite di ciò che è necessario. Le carenze metteranno a rischio il target del 100% di vendite in Europa con veicoli elettrici. Se non ci saranno abbastanza batterie avremo una significativa dipendenza dall’Asia, con forti ripercussioni geopolitiche. Lo si può anticipare con facilità – ha dichiarato l’alto dirigente di Stellantis -. Inoltre usiamo tante materie prime, con ancora maggiori rischi sugli equilibri mondiali. Potrebbe non piacerci da dove arriveranno i materiali, nei prossimi anni”.
Per il ceo di Stellantis lo sviluppo delle energie rinnovabili e le infrastrutture di ricarica non sta reggendo il passo della domanda. “Dov’è l’energia pulita? Dove sono le colonnine? Dove sono le materie prime? Chi guarda all’intero quadro della trasformazione? Dobbiamo guardare non solo ai dispositivi per la mobilità ma all’intero ecosistema della mobilità elettrica e quindi alle materie prime, alle infrastrutture e agli aspetti fiscali. Focalizzarsi sui veicoli è semplice, ma non basta”, ha spiegato.
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