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Stellantis, Elkann non ci sta: secca smentita del presidente

John Elkann e Luca de Meo sottolineano l’importanza di concentrarsi su auto economiche e l’anno cruciale del 2025 per l’industria automobilistica europea.
La recente intervista congiunta di John Elkann e Luca de Meo ha alimentato nuove speculazioni su una possibile fusione tra Stellantis e Renault, ma i due leader hanno subito messo a tacere le voci: “Non stiamo discutendo di alcuna fusione”, ha ribadito Elkann durante la conferenza “Future of the Car Summit” del Financial Times. Nonostante il crescente interesse sul tema, la possibilitĂ di una convergenza tra i due colossi automobilistici sembra essere remota, almeno per il momento.
L’importanza delle piccole auto e del rilancio europeo
Elkann ha sottolineato l’importanza storica delle piccole auto, spiegando che Stellantis e Renault condividono esperienze simili in questo segmento, che è stato “il motore della prosperitĂ ” per l’industria automobilistica. Ha fatto riferimento alle vetture dei segmenti A e B, spesso trascurate a favore delle auto di alta fascia, specialmente dai produttori tedeschi. Secondo Elkann, l’Europa deve ridare slancio a queste vetture economiche, fondamentali per il mercato e per la sostenibilitĂ del settore. “Le nostre radici affondano nelle piccole auto“, ha aggiunto, rivelando la visione condivisa con Luca de Meo sulla necessitĂ di concentrarsi su veicoli piĂą accessibili e meno costosi.
Il 2025: un anno cruciale per l’industria automobilistica europea
Il presidente di Stellantis ha poi ribadito un concetto fondamentale: il 2025 sarĂ un anno decisivo per l’industria automobilistica europea. Elkann ha dichiarato che è il momento per i Paesi europei e l’Unione Europea di decidere se l’industria automobilistica ha ancora un ruolo centrale nel XXI secolo. Dall’altra parte dell’oceano, le politiche statunitensi sotto la guida di Trump sembrano avere una direzione chiara per il futuro dell’industria. Elkann ha messo in evidenza come le azioni intraprese dal governo statunitense siano finalizzate a sostenere la crescita del settore automobilistico, ponendo una pressione indiretta sull’Europa.
Normative e parco circolante: la strada da percorrere per l’Europa
Un altro punto cruciale sollevato da Elkann riguarda la gestione delle emissioni e le normative europee. Se i motori a gasolio producono meno CO2 rispetto a quelli a benzina, emettono però più particolato fine e ossidi di azoto, inquinanti dannosi per la qualità dell’aria. Elkann ha criticato le normative che, pur mirando a ridurre le emissioni, hanno reso più costose le auto di piccola dimensione, come la Renault 5 e la Fiat 500, che una volta erano accessibili a una larga fetta della popolazione.
“Le auto oggi sono ipertrofiche, come se fossero andate in palestra”, ha commentato il presidente di Stellantis, chiedendo una semplificazione delle normative per consentire la produzione di veicoli più accessibili. Infine, Elkann ha fatto un appello a Bruxelles, chiedendo certezza e velocità nelle regolazioni, per permettere all’industria europea di rimanere competitiva nel mercato globale.

Conclusioni: l’Europa deve decidere il suo futuro automobilistico
Elkann ha concluso il suo intervento con un altro messaggio chiaro: l’Europa deve decidere cosa vuole essere nel futuro automobilistico. “Vuole essere un’area che costruisce automobili o che compra automobili?” ha chiesto, sottolineando che la Cina, per Stellantis, è vista come una fonte di ispirazione e non di paura. Il futuro del settore dipenderĂ dalla capacitĂ dell’Europa di evolversi, semplificare le proprie normative e promuovere una transizione verso auto piĂą accessibili e sostenibili.
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