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Stati Uniti, Stellantis: intesa raggiunta sulle emissioni diesel
Stellantis ha deciso di accettare il patteggiamento con il tribunale federale statunitense per lo scandalo delle emissioni manipolate.
Stellantis ha posto fine all’ultimo dei procedimenti giudiziari che le pendevano negli USA circa le emissioni di oltre 100 mila veicoli diesel. Difatti, la filiale nordamericana ha confermato di aver siglato un’intesa per chiudere l’indagine penale, intrapresa nel 2017 dal dipartimento di Giustizia, in seguito ai capi d’imputazione mossi dall’Epa (Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente, in inglese United States Environmental Protection Agency) riguardo alla presenza di “defeat device” in 101.482 unità Ram fabbricate dal 2014 al 2016 e allestiti con propulsori EcoDiesel V6 3.0.
Si supera il totale di 1 miliardo di dollari
Già negli scorsi giorni la stampa americana aveva rilasciato alcune indiscrezioni in merito. L’accordo è soggetto al nulla osta di un tribunale federale statunitense: Nancy Edmunds, giudice della corte distrettuale di Detroit, ha fissato per il 18 luglio la data per emettere la sua sentenza in riferimento all’intesa trovata tra le parti coinvolte nel contenzioso e ai relativi termini. In tal senso, FCA US ha accettato di dichiararsi colpevole e di corrispondere una multa di 96,1 milioni di dollari e un’ammenda di 203,6 milioni di dollari sui guadagni percepiti in maniera illecita.
Il corrispettivo totale ammonta a 299,7 milioni di dollari. Una cifra coperta dagli accantonamenti, per 266 milioni di euro (301 milioni di dollari) globali, contabilizzati nel bilancio d’esercizio del 2021. Con la cospicua sanzione da pagare sale a oltre 1 miliardo il costo sostenuto per risolvere l’intero accaduto. Difatti, a inizio 2019 si era raggiunto un punto d’incontro con il medesimo dipartimento nonché altre autorità degli Stati Uniti per risolvere ogni reclamo dei consumatori. In cambio la divisione locale di Fiat Chrysler Automobiles (che non era ancora confluita nel gruppo Stellantis) aveva disposto di liquidare una cifra di 800 milioni di dollari.
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