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Sila: le batterie al silicio danno una maggiore autonomia
Sulla Mercedes EQG debutterà la batteria di Sila, a base di silicio, che ne risolve, tuttavia, le annose criticità.
Uno dei “nervi scoperti” delle auto elettriche è costituito dall’autonomia, ancora oggi ritenuta da molti insufficiente. Sebbene sia un pregiudizio più che una tesi sostenuta da elementi concreti, le Case produttrici e compagnie specializzate come Sila dovranno superare le riserve da qui ai prossimi anni. Togliere l’etichetta imporrà un lavoro certosino, impeccabile da cima a fondo. Altrimenti, soprattutto in quei Paesi meno propensi ad accoglierle, le bev rimarranno una nicchia.
Le varie aziende della filiera hanno ciascuna un piano specifico per superare le riserve della clientela di riferimento, che, inevitabilmente, tiene d’occhio pure le effettive disponibilità di spesa. I colossi societari dotati di maggiori possibilità tendono a sostenere degli investimenti superiori nella campagna di ricerca e sviluppo, da cui passeranno le soluzioni inerenti alle batterie.
Uno dei materiali prediletti dalle compagnie è il silicio. Facile da reperire in natura, già da decenni viene impiegato nella realizzazione dei microchip e tuttora gettonato. Da qui nasce il nuovo materiale concepito da Sila Nanotechnologies, denominato Titan Silicon. Secondo quanto sostiene l’azienda sarebbe in grado di incrementare la percorrenza di una vettura del 20 per cento e di ridurre a un terzo (20 minuti) le tempistiche di ricarica oggi di un’ora. Le prospettive allettanti stanno spingendo Group14 Technologies a fare altrettanto, edificando uno stabilimento ad hoc negli Stati Uniti. E pure la Tesla pondera l’idea.
Oltre un decennio speso in laboratorio
La criticità maggiore del silicio sta nella tendenza a espandersi e contrarsi mentre è in funzione, il che velocizza il degrado dell’accumulatore. Sila sarebbe riuscita a risolvere la questione, mediante una struttura dove le particelle dell’anodo di silicio vengono incorporate, così da limitarne l’espansione. “Abbiamo trascorso più di un decennio in laboratorio, passando attraverso oltre 70 mila iterazioni di questo materiale”, ha raccontato l’amministratore delegato di Sila, Gene Berdichevsky. Il via alla produzione di massa è previsto entro la fine del prossimo anno: a introdurla per prima sarà la Mercedes EQG.
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