Russia: tutte le Case estere presenti nel regno di Putin

La crisi Russia-Ucraina può avere serie ripercussioni anche nel mercato dell’automobile. Diverse compagnie, infatti, hanno interessi nello Stato di Vladimir Putin: ecco di quali stiamo parlando.

In risposta all’invasione dell’Ucraina, l’Unione Europea, gli Stati Uniti e il Regno Unito varano misure per danneggiare l’economia della Russia e i principali attori economici. Andiamo, dunque, a vedere quali sono le Case automobilistiche che rischiano di pagarne maggiormente le conseguenze, avendo interessi nel Paese di Vladimir Putin. 

La più esposta è la Renault, che, dal 2012, controlla oltre due terzi dell’AvtoVaz, azienda fondata nel 1966 a seguito dell’accordo sottoscritto tra la Fiat e l’allora Unione Sovietica. Il suo potere di mercato risiede nella vendite di modelli a marchio Lada, tuttavia commercializza e costruisce pure veicoli a marchio Renault, Nissan e Datsun, attraverso due stabilimenti, a Togliatti e Iževsk.

Occhio poi alle attività del Volkswagen Group. Il colosso dei motori fabbrica tre modelli (Skoda Rapid, Vw Polo e Tiguan) a Kaluga e ha un accordo con la Gaz circa l’assemblaggio delle unità Skoda a Nižnij Novgorod.

Dalla joint venture Stellantis-Mitsubishi alla BMW

Parlando di Kaluga, a circa 180 km dalla capitale, si trova pure un impianto gestito da una joint venture avviata dalla PSA (oggi Stellantis) e dalla Mitsubishi nel 2008.

Ulteriori realtà di matrice tedesca presenti nella terra della zar sono, infine, la Mercedes e la Bmw. Il Costruttore di Stoccarda detiene uno stabilimento nell’hinterland moscovita, dalle cui linee escono svariati modelli, tra cui la Classe E, ma i volumi sono comunque limitati, non superiori alle 25 mila unità.

Saltata la paventata apertura di una fabbrica nella regione di Kaliningrad, nell’area la Casa dell’Elica è in qualche modo attiva nell’area, mediante la Avtotor, delegata a costruire le Serie 5 e le X5, X6 e X7. Inoltre, l’operatore russo si occupa pure dei mezzi sotto marchio Hyundai e Kia.

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