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Renault pronta al dopo De Meo: i nomi dei possibili eredi

E’ già partita la corsa alla successione. Tra favoriti interni, outsider esterni e suggestioni improbabili, la scelta si preannuncia complessa.
Con l’addio di Luca de Meo alla guida del gruppo Renault, e il suo contestuale abbandono del mondo dell’automobile, si apre per la Losanga una fase delicata e piena d’incognite. L’amministratore delegato che ha rilanciato l’immagine del marchio e avviato importanti trasformazioni lascia infatti un’eredità pesante e una poltrona vacante che fa gola a molti.
Le opzioni interne: continuità e conoscenza del gruppo
La ricerca del successore è già cominciata, e tra le testate francesi e gli analisti del settore impazza il toto nomi. Sul tavolo ci sono candidati interni, esterni, e persino figure dalla connotazione quasi “romanzesca”. Ma il compito del consiglio di amministrazione, guidato da Jean-Dominique Senard, si prospetta tutt’altro che semplice.
Tra i favoriti alla successione spiccano alcuni dirigenti che già operano all’interno del gruppo Renault. Il nome più caldo è quello di Denis Le Vot, attuale responsabile della supply chain e CEO di Dacia, che gode di ottima reputazione per i risultati ottenuti con il brand romeno, oggi fiore all’occhiello della strategia low-cost del gruppo. Seguono Fabrice Cambolive, numero uno del marchio Renault, e François Provost, oggi alla guida degli approvvigionamenti e delle partnership globali.
La scelta di un candidato interno garantirebbe continuità strategica, soprattutto in una fase di profonde trasformazioni per l’intero settore automobilistico europeo, impegnato tra transizione elettrica, digitalizzazione e razionalizzazione produttiva.
Le alternative esterne: tra esperienza internazionale e nuovi equilibri
Non mancano però i nomi di dirigenti esterni alla casa francese. Su tutti, Maxime Picat, oggi responsabile acquisti e forniture di Stellantis e in passato uno dei papabili per la successione di Carlos Tavares. Picat vanta una lunga esperienza nel settore e potrebbe rappresentare una figura capace di coniugare visione e pragmatismo.
Altro nome interessante è Jérémie Papin, attuale CFO di Nissan, che ha recentemente sfiorato la promozione ai vertici della casa giapponese prima della nomina di Ivan Espinosa. Entrambi potrebbero portare prospettive internazionali e una gestione orientata all’efficienza, ma dovrebbero fare i conti con la forte influenza dello Stato francese, ancora azionista al 15%.
Suggestioni e scenari improbabili: da Tavares a Griffiths
Tra le ipotesi più azzardate, si fa il nome di Carlos Tavares, oggi alla guida di Stellantis ma già cacciato da Renault nel 2013 dall’allora CEO Carlos Ghosn. L’idea appare altamente improbabile, non solo per i trascorsi turbolenti, ma anche per i rapporti tesi con politica e sindacati transalpini. Un’altra suggestione riguarda Wayne Griffiths, che ha recentemente lasciato la guida di Seat, dove aveva proprio raccolto il testimone di de Meo.
Una staffetta al contrario, dunque, che alcuni vedono come simbolica, ma che ad oggi resta senza riscontri. In ogni caso, con l’uscita di scena di un manager carismatico e visionario come de Meo, la Renault dovrà affrontare una scelta strategica cruciale in un contesto industriale in rapido cambiamento.
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