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Ondata di ricorsi a Milano: la battaglia dei multati di area B
La crescente ondata di ricorsi contro i verbali di Area B a Milano. Automobilisti lottano contro multe e regole poco chiare.
Milano è teatro di una crescente battaglia legale attorno ai verbali di “Area B”, la zona a traffico limitato che impedisce l’accesso ai veicoli più inquinanti. Con oltre 7.594 ricorsi accumulati in cinque anni, la situazione sta diventando critica per molti automobilisti che si vedono costretti a difendersi dalle multe seriali, spesso ammontanti a 95 euro ciascuna.
Esito dei ricorsi: tra incertezza e speranza
Nonostante l’impressionante numero di contestazioni, il risultato dei ricorsi rimane incerto. Di tanto in tanto, prefetti e giudici di pace prendono decisioni sui casi individuali, che possono portare alla cancellazione delle multe. Ad esempio, nel febbraio 2024, un cittadino che aveva ricevuto verbali per ben 197 ingressi non autorizzati in Area B è riuscito a far annullare 191 di queste, dimostrando di aver agito in buona fede e senza intenzione di violare le norme.
La frequente modifica delle normative e la mancanza di chiarezza nelle informazioni fornite dal Comune rendono difficile per gli automobilisti orientarsi tra le regole di Area B. La segnaletica, spesso poco leggibile, contribuisce ulteriormente alla confusione, portando a un alto numero di multe contestate.
Le spese dei ricorsi: un fardello aggiuntivo
Gli automobilisti che decidono di opporsi ai verbali possono scegliere di presentare il ricorso al prefetto, un’azione gratuita ma che può raddoppiare l’ammenda in caso di sconfitta. Alternativamente, è possibile rivolgersi al giudice di pace, pagando una tassa statale di 43 euro. Se il ricorso viene perso, si paga l’ammenda senza ulteriori costi; se si vince, il Comune deve rimborsare la tassa, anche se i dettagli su modalità e tempi di rimborso non sono precisati dalla legge.
Oltre ai debiti personali degli automobilisti sconfitti, anche il Comune di Milano ha dovuto affrontare notevoli spese legali. Solo nel 2023, ha coperto migliaia di euro in costi giudiziari per verbali non regolari, evidenziando la problematicità di alcuni dei provvedimenti adottati. Questo accumulo di spese legali solleva questioni sulla regolarità dei verbali emessi e sulla gestione della segnaletica e delle informazioni al pubblico.
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