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Non farlo più: il gesto di avvertimento per parcheggio in doppia fila può costarti caro

Sia nelle città che nelle strade extraurbane, è comune osservare comportamenti scorretti da parte di molti automobilisti.
Con l’arrivo della bella stagione e l’aumento degli spostamenti, sia nelle città che nelle strade extraurbane, è comune osservare comportamenti scorretti da parte di molti automobilisti. Uno di questi è l’uso improprio delle luci di emergenza, comunemente conosciute come “warning”. Questo gesto, spesso percepito come una forma di cortesia o come un modo per giustificare un parcheggio in doppia fila, può rivelarsi non solo inefficace, ma anche costoso. La Direzione Generale del Traffico (DGT) ha chiarito che l’uso inappropriato dei lampeggianti può portare a multe significative, che in alcuni casi possono arrivare fino a 1.200 euro.
L’uso corretto delle luci di emergenza
Le luci di emergenza sono progettate per situazioni specifiche in cui un veicolo rappresenta un pericolo per gli altri utenti della strada. Secondo il Regolamento Generale della Circolazione, in particolare l’articolo 109, queste luci devono essere attivate solo in circostanze di reale emergenza, come nel caso di un guasto meccanico, un incidente stradale o quando ci si trova costretti a fermarsi in un luogo pericoloso. Utilizzarle per segnalare una sosta veloce o per giustificare un parcheggio in doppia fila è una violazione della normativa, che non solo può portare a sanzioni, ma può anche aumentare il rischio di incidenti.
Parcheggiare in doppia fila è già di per sé un’infrazione, ma molti conducenti credono erroneamente che attivare i fari lampeggianti possa “assolverli” da questa violazione. In realtà, l’attivazione delle luci di emergenza in queste circostanze rappresenta una seconda infrazione, dando l’impressione di trovarsi in una situazione di emergenza quando, in effetti, non lo si è. Questo comportamento non solo può attirare l’attenzione delle autorità, ma può anche confondere gli altri automobilisti, che potrebbero fraintendere la situazione e reagire in modo inappropriato.
Un uso scorretto comune delle luci di emergenza è quello di avvisare altri automobilisti di un ingorgo o di un rallentamento. Sebbene possa sembrare una misura prudente, il Regolamento stabilisce che la corretta prassi in questo caso è quella di utilizzare il pedale del freno. Attivando ripetutamente le luci posteriori, si segnala la presenza di un veicolo in fase di rallentamento, mantenendo così una comunicazione chiara con gli altri conducenti. Solo se si è completamente fermi e ci si accorge che altri veicoli si stanno avvicinando, è lecito attivare i fari lampeggianti per avvisare di un ostacolo. Tuttavia, attivare le luci di emergenza durante la marcia è considerato un uso improprio e può portare a sanzioni.
Le conseguenze legate all’uso improprio delle luci di emergenza possono essere significative. Una multa per questa violazione può ammontare fino a 100 euro. Sebbene non comporti la perdita di punti sulla patente, si tratta di una sanzione evitabile che riflette un uso negligente delle risorse di sicurezza del veicolo. In casi di recidiva o se l’uso scorretto dei segnali contribuisce a generare una situazione pericolosa, la multa può aumentare notevolmente. Se, inoltre, un conducente causa un incidente a causa di un uso improprio delle luci, le conseguenze legali possono diventare gravi e portare a considerazioni di imprudenza alla guida.
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