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Motori termici: lettera aperta dei costruttori all’Ue
In risposta alla Commissione Ambiente, che vuole bandire i motori termici dal 2035, già diverse Case hanno espresso opinione favorevole.
È ancora fresco l’annuncio secondo cui la Commissione Ambiente dell’Europarlamento ha bandito le vetture con motori termici dopo il 2035. Eppure, già diverse aziende prendono una posizione pubblica favorevole. A firmare il documento 26 compagnie europee, alcune molto conosciute nell’industria dei motori come Volvo Cars e Ford Europe. Il gruppo comprende realtà di svariati business, dall’assicurativo (Zurich) al farmaceutico (Sanofi), fino all’alimentare (Tesco).
I sottoscrittori chiedono alle istituzioni comunitarie una normativa chiara e precisa, che fornisca certezze sia ai produttori sia ai gestori delle reti di ricarica. Nella lettera si apprende come “la soluzione contro i cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico è già disponibile. I veicoli elettrici offrono l’opportunità di sostituire a costi contenuti l’inquinante motore a combustione interna e inaugurare una nuova era di mobilità a emissioni locali zero”.
Poi, l’accorato appello: “In quanto membri del Parlamento europeo e rappresentanti dei governi europei, queste proposte sono ora nelle vostre mani e arrivano mentre decidete quanto velocemente avverrà una rivoluzione senza emissioni in Europa”.
Il commento di Ford e Volvo
In un commento allegato alla lettera aperta, il presidente di Ford Europe, Stuart Rowley, commenta: “Nella divisione europea di Ford crediamo che la libertà di movimento vada di pari passo con la cura del nostro pianeta e degli altri. Ecco perché puntiamo a far sì che tutti i veicoli Ford siano a emissioni zero entro il 2035 Per raggiungere con successo questo obiettivo, i responsabili politici dell’UE devono anche stabilire obiettivi nazionali obbligatoriper un’infrastruttura di ricarica elettrica che sia all’altezza della crescente domanda di veicoli elettrici”.
È dello stesso avviso l’ad di Volvo Cars, Jim Rowan, quando dice che “occorre fissare la fine delle vendite di veicoli con motore a combustione in Europa entro il 2035. Ciò non sarebbe solo in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi ma è la cosa giusta da fare in assoluto: la finestra per evitare i peggiori impatti del riscaldamento globale si sta rapidamente chiudendo e occorre agire subito”.
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