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Lutto in casa Ferrari
Una vita dedicata all’innovazione nel mondo dell’auto: dal contributo fondamentale alla Ferrari fino ai progetti con Lamborghini e oltre.
Giotto Bizzarrini, l’ingegnere che ha dato vita a capolavori del mondo automobilistico come la Ferrari 250 GTO e la Testa Rossa, è morto a Livorno all’età di 96 anni. I funerali si svolgeranno a Quercianella il 15 maggio. La sua eredità continua a vivere grazie alla ripresa del marchio Bizzarrini da parte di Pegasus Brands, con la realizzazione di 24 esemplari di 5300 GT Corsa secondo le specifiche originali del progetto.
Nato a Livorno nel 1926, Bizzarrini iniziò la sua carriera all’Alfa Romeo nel 1954, dopo essersi laureato in ingegneria all’Università di Pisa e aver insegnato per un breve periodo. Lavorò allo sviluppo del telaio della Giulietta e in seguito passò alla Ferrari, alla Lamborghini, alla Iso Rivolta e infine alle vetture che portano il suo nome.
Durante il suo periodo in Ferrari, Bizzarrini contribuì allo sviluppo di modelli iconici come la 250 GT 2+2, la 3 litres Testarossa, la 250 Testarossa Barchetta e la 250 GT SWB. Tuttavia, il suo capolavoro assoluto fu la Ferrari 250 GTO del 1962, progettata per competere con la Jaguar E-Type sulle piste.
Giotto Bizzarrini: una vita dedicata alle auto d’eccezione
Nel 1961, Bizzarrini fu uno dei “famosi cinque” che lasciarono la Ferrari nella cosiddetta “notte dei lunghi coltelli”. In seguito, fondò l’ATS insieme agli altri ex-ingegneri Ferrari per costruire prototipi di Formula 1 e vetture Sport GT. Collaborò anche con il Conte Volpi per aggiornare una Ferrari 250 GT SWB secondo le specifiche della GTO, dando vita alla BreadVan, una vettura dall’aerodinamica innovativa e dal design unico.
Negli anni ’60, Bizzarrini contribuì alla nascita della Automobili Ferruccio Lamborghini a Sant’Agata Bolognese, lavorando insieme a Giampaolo Dallara e Paolo Stanzani alla creazione della 350 GTV, che in seguito divenne la 350 GT. Bizzarrini collaborò anche con ISO, progettando tre modelli: la Rivolta GT, la Grifo A3L e la Grifo A3C, e lavorando allo sviluppo di un telaio a monoscocca per le macchine ISO.
La scomparsa di Giotto Bizzarrini segna la fine di un’era per il mondo delle auto sportive italiane, ma il suo genio e il suo talento continueranno a vivere attraverso le sue creazioni, che rimarranno indelebili nella storia dell’automobilismo.
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