News
Mini ci ripensa: tutto rinviato

I dazi vengono applicati anche alle vetture delle case automobilistiche europee prodotte in Cina. Ecco cosa ha deciso BMW.
Con la produzione ancora concentrata in Cina, la Mini elettrica subisce le tariffe imposte dall’Unione Europea sulle vetture a batteria importate dal Paese asiatico. Attualmente, il dazio applicato alla Mini è del 20,7%, incidendo sul prezzo finale e riducendone la competitività rispetto ad altri modelli prodotti in Europa.
BMW, insieme a Tesla e diverse case automobilistiche cinesi, ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia dell’UE per provare a rimuovere i dazi, ma al momento la situazione rimane invariata. Oltre alla Mini tre porte, anche la nuova Aceman elettrica, costruita nello stesso impianto cinese, è soggetta alle stesse restrizioni, complicando ulteriormente la strategia di BMW nel segmento delle citycar elettriche.
Investimento sospeso e incertezza sulla produzione elettrica
Il calo della domanda di veicoli elettrici ha spinto però il Gruppo BMW a rivedere i suoi piani per la produzione della Mini elettrica in Inghilterra. L’azienda ha deciso di sospendere un investimento da oltre 700 milioni di euro, inizialmente destinato all’impianto di Oxford, che avrebbe dovuto produrre esclusivamente auto a batteria entro il 2030.
Al momento, la citycar elettrica continuerà a essere prodotta in Cina, nonostante i dazi, su una piattaforma sviluppata con Great Wall, mentre BMW sta valutando una nuova strategia per l’introduzione della produzione nel Regno Unito. Il gruppo ha motivato la scelta con le incertezze del settore automobilistico, tra costi elevati, politiche governative variabili e la transizione ecologica ancora instabile.

Mancato sostegno statale e impianto riconvertito
La decisione è stata comunicata anche al governo britannico, che avrebbe sostenuto economicamente il progetto per garantire circa 4.000 posti di lavoro legati alla produzione di veicoli elettrici. Senza l’investimento completo, il supporto pubblico verrà meno, ma BMW ha assicurato che gran parte dei fondi stanziati sarà comunque utilizzata per modernizzare lo stabilimento e renderlo più efficiente in vista di una possibile riconversione futura. Per ora, la fabbrica di Oxford continuerà a produrre modelli con motore a combustione interna, rinviando l’arrivo della versione elettrica.
Clicca qui per iscriverti al nostro canale Telegram
Clicca qui per mettere "mi piace" alla nostra pagina Facebook
Riproduzione riservata © - MM
