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Mercato Italia, nel 2024 il prezzo medio è arrivato a 30.000 euro
L’escalation dei prezzi sembra non finire: +38% negli ultimi 4 anni. Diminuiscono così i volumi di vendite, -1% nel 2024.
Nel 2024, la spesa per le nuove immatricolazioni ha toccato livelli mai registrati prima: famiglie e imprese italiane hanno sborsato oltre 47 miliardi di euro per acquistare auto nuove, un aumento del 3% rispetto al 2023. Tuttavia, i volumi sono diminuiti dell’1%, fermandosi a 1.576.000 unità. Questo incremento della spesa è attribuibile principalmente all’aumento dei prezzi medi unitari, che hanno raggiunto i 30.000 euro, con un rincaro di oltre 1.000 euro rispetto all’anno precedente.
Secondo il Centro Studi Fleet&Mobility, il fenomeno è in parte legato alla diminuzione di immatricolazioni con forti sconti, come quelle del noleggio a lungo termine, e all’acquisto di vetture di segmenti medio-alti, che ha contribuito a un mercato sempre meno accessibile.
Le cause di un mercato meno popolare
La crisi del mercato automobilistico riflette cambiamenti profondi di natura industriale, normativa e commerciale. Come spiega il direttore del Centro Studi Fleet&Mobility, Pier Luigi Del Viscovo, gli italiani stanno investendo di più in auto nuove, ma con un approccio diverso: l’auto è tornata a essere una spesa rilevante, spesso destinata a durare nel tempo.
A ciò si aggiunge l’effetto delle politiche dell’Unione Europea, come lo stop alla vendita di auto a diesel e benzina entro il 2035, e la concorrenza globale, in particolare quella della Cina, che si avvantaggia su materie prime e costi di produzione. Inoltre, il recente aumento dei listini ha penalizzato l’accessibilità, rendendo sempre più difficile per molte famiglie acquistare un’auto nuova: per le stesse ragioni, si mantiene solido il mercato dell’usato.
Prezzi in aumento e potere d’acquisto in calo
Confrontando i prezzi delle auto di oggi con quelli del 2010, si nota un incremento significativo in tutti i segmenti. Una Fiat 500 base, che costava 11.701 euro nel 2010, oggi parte da 17.700 euro, con un aumento di 6.000 euro. Stessa sorte per la Fiat Panda, passata da 8.850 euro a 15.900 euro, con un rincaro di oltre 7.000 euro. Un andamento che ha avuto un’impennata negli ultimi anni: i prezzi sono aumentati del 38% in soli quattro anni.
Salendo di fascia, una Nissan Qashqai è passata da 18.850 euro a 28.089 euro, con una differenza di quasi 9.239 euro. Nel frattempo, il potere di acquisto degli italiani, secondo l’Istat, è diminuito del 4,5% tra il 2013 e il 2023. Questo squilibrio rende evidente una crisi per consumatori e produttori, che devono fare i conti con una domanda sempre più selettiva e una crescente insostenibilità dei prezzi.
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