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Mercato auto italiano, domanda ancora più giù: -22,6% a febbraio
Mercato auto in caduta libera, in Italia a febbraio -22,6%. L’attesa degli incentivi deprime ancora di più le vendite.
Il mercato auto italiano non stoppa la sua caduta e, a febbraio, guarda anche ad un peggioramento della situazione rispetto all’inizio dell’anno. Lo scorso mese, stando ai dati diffusi dal Ministero dei Trasporti, le immatricolazioni sono risultate pari a 110.869 unità, in calo del 22,6% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Il calo, più profondo rispetto al -19,7% di gennaio, è legato a diversi fattori, tra cui le conseguenze della considerevole mancanza di prodotto per colpa della crisi dei chip e il calo della fiducia dei consumatori per effetto dell’incertezza macro-economica o di fattori negativi quali il rincaro delle bollette.
Tra l’altro, sono sempre più lontani anche i livelli pre-Covid: rispetto a febbraio 2020, la flessione è del 31,5% e del 37% rispetto allo stesso mese del 2010. Di conseguenza, il consuntivo annuale mostra 218.716 immatricolazioni, il 21,1% in meno sul primo bimestre del 2021 (-31% sul 2020, -35,7% sul 2019).
Le condizioni dei singoli gruppi
Per il mercato auto italiano: Stellantis, a febbraio, il gruppo ha immatricolato 41.987 auto, il 29,1% in meno rispetto a un anno fa. La grande parte dei nove marchi chiude il mese in territorio negativo: -26,2% per l’Alfa Romeo (640 immatricolazioni), -42,7% per la Citroën (4.729), -29,5% per la Fiat (16.066), -16,3% per la Jeep (4.700), -33,5% per la Opel (4.436) e -35,1% per la Peugeot (6.931). In rialzo invece sono la Lancia, con un +0,7% (3.892), Maserati, con un +20,8% (128), e DS, con un +28,8% (465).
Gruppo Volkswagen. Andamento molto in basso anche per quasi tutti i marchi di proprietà tedesca: le immatricolazioni sono 15.422, per una flessione del 29%. L’Audi perde il 21,3% (4.371 registrazioni), la Lamborghini il 13,3% (26), la Seat il 33,6% (1.312), la Skoda il 29,8% (1.988) e la Volkswagen il 33,9% (7.265). Si salva la Cupra, con un positivo del 30,7% e 460 registrazioni.
Renault e Ford. Le francesi chiudono febbraio con un calo del 6% e 10.433 targhe. Di queste, 5.292 sono del marchio della Losanga (-19,6%), ma a risollevare il marchio ci pensa la Dacia: le 5.141 immatricolazioni implicano una crescita del 13,8%. In basso risulta anche la Ford, con 8.656 immatricolazioni e un -10,1%.
BMW e Daimler. Per il gruppo tedesco le registrazioni sono 5.914, il 6,9% in meno del febbraio dello scorso anno. Prosegue il momento positivo della Mini, che con 1.664 targhe registra un +16,5%, mentre il marchio dell’Elica perde il 13,7% (4.250 auto). In calo pure i numeri della Mercedes-Benz: con 3.721 immatricolazioni, perde il 17%, con il brand della Stella a tre punte in discesa del 12,4% (3.399) e la Smart in basso del 46,4% (322).
Oltre Europa
In Asia. Tra i costruttori asiatici, il gruppo Toyota immatricola 6.278 veicoli e ribassa del 26%, la Lexus, con 382, abbassa del 22,4%. In calo anche la Suzuki, con un -51,4% (2.411 unità), la Nissan con un -21,2% (2.180), la Mazda con un -21,3% (941), la Mitsubishi con un -45,7% (196), e la Subaru, con un -8% (172). La Honda, invece, aumenta del 10,3% grazie a 719 immatricolazioni. Segno negativo anche per le coreane: con 3.639 immatricolazioni, la Hyundai aumenta dello 0,4%, mentre la Kia, con 3.608 unità, cala del 3,4%.
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