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Mercato auto europeo 2022: un quarto è “alla spina”
Il mercato automobilistico europeo del 2022 ha raccontato l’ascesa delle auto “alla spina”, con una quota del 22,93 per cento.
Tra la crisi energetica, l’inflazione e chi ne ha, più ne metta, il 2022 è stato un anno particolarmente turbolento pure nell’ambito del ramo automobilistico. Eppure, ciò non ha dissuaso gli acquirenti dal premiare il processo di elettrificazione attuato dai maggiori Costruttori del Vecchio Continente. Sulla base dei dati diffusi da Acea, intervenuta esclusivamente sui Paesi Ue (senza, dunque, comprendere quelli Efta e del Regno Unito), il magazine Quattroruote ha effettuato delle elaborazioni sul mercato europeo.
Da quanto si apprende, gli ECV, ovvero le ibride plug-in e le elettriche, hanno rappresentato il 22,93 per cento delle immatricolazioni totali nel 2022, ovvero quasi quattro punti percentuali in più rispetto al 19 per cento dell’anno precedente. Prendendo in considerazione pure le ibride “non ricaricabili”, i nuovi sistemi di propulsione sono cresciuti dal 39,85 al 46,31 per cento.
Di riflesso, i veicoli termici sono diminuiti dal 57,85 al 51,25 per cento. Ciò non fa altro che confermare la piega presa dall’industria delle quattro ruote, ormai sempre più proiettata verso le forme di alimentazione a basse e zero emissioni.
I numeri delle singole alimentazioni
Analizzando in maniera approfondita i numeri raccolti, gli EV registrati sono stati 1.575.079, per un incremento del 29,3 per cento rispetto al 2021, pari a un market share del 13,95 per cento (contro l’antecedente 10,34 per cento). Invece, le ibride plug-in hanno totalizzato 1.013.827 unità, in contrazione del 2,7 per cento, ma in leggera crescita rispetto alla quota (salita dall’8,85 all’8,89 per cento).
Le ibride non ricaricabili –2.638.899 targhe (più 8,5 per cento), salite dal 20,66 al 23,38 per cento – hanno preso il sopravvento sulle diesel –1.639.766 targhe (meno 20,9 per cento), scese dal 17,61 al 14,53 per cento. La leadership appartiene ancora alle benzina con 4.144.763 targhe, in diminuzione del 12,5 per cento sul 2021, mentre il market share si è ridotto dal 40,24 al 36,72 per cento.
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