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Salvini: “Patente ritirata a vita per chi guida sotto effetto di alcool o droga”
Matteo Salvini raccomanda il ritiro della patente per chi guida sotto effetto di alcool o di sostanze stupefacenti.
Durante l’incontro fissato per la presentazione del report sulla sicurezza stradale elaborato da Dekra, è intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Il leader della Lega ha lanciato, in tale occasione ,una proposta destinata a far discutere: “Chi si mette alla guida ubriaco marcio o drogato deve sapere che è un potenziale assassino. Quindi serve il ritiro a vita della patente”. L’idea non è una vera e propria novità, in quanto fu caldeggiata già nel 2010, ma alla fine non se ne fece nulla. Qualora la proposta vada in porto sarebbe una svolta epocale, frutto anche dei recenti sinistri, provocati da conducenti sotto effetto di alcool o sostanze stupefacenti.
“Abbiamo un codice della strada di 30 anni fa con alcuni aggiornamenti. Vorrei convocare un tavolo già prima della fine anno, la prossima settimana”, ha aggiunto Salvini. Che mira pure a “intervenire sui punti patente, perché stando alle statistiche di qualche anno fa gli italiani erano corretti alla guida. Infatti, il 98% ha più di 20 punti. Fra gli zero e nove punti ci sono solo 100.000 persone”. Dunque, il meccanismo della patente a punti non risulterebbe efficace nel tentativo di dissuadere i guidatori dallo stato alterato dal mettersi al volante.
Monopattini elettrici
Inoltre, il numero uno del carroccio desidera apportare dei correttivi sui monopattini elettrici, che, a loro volta, hanno sortito parecchi sinistri. “Dobbiamo identificare non tanto i ciclisti quanto i conducenti di monopattino, che nella sua versione elettrica raggiunge velocità su strada o sul marciapiedi, ahimè, notevoli. Rendere più sicura la guida sulle due ruote e sul monopattino elettrico, con la targa“, ha aggiunto Salvini, pronto a perorare la necessità dell’obbligo di casco.
A far eco alle sue parole è stato il viceministro Galeazzo Bignami, convinto che sia una saggia decisione quella di “introdurre un incremento di sanzioni in base al reddito“. Dopo “un approfondimento specifico anche sulla possibilità di realizzare una proporzionalità tra il reddito e le sanzioni”.
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