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L’obbligo di esposizione dei prezzi medi dei carburanti è un fallimento
Il decreto Trasparenza sul prezzo dei carburanti non rallenta gli aumenti, sollevando dubbi sulla sua efficacia.
L’obbligo di esposizione dei prezzi medi dei carburanti nelle stazioni di servizio, introdotto di recente, non ha portato ai risultati attesi dal governo. Questa normativa, voluta per fornire maggiore chiarezza ai consumatori, si sta rivelando inefficace nel limitare gli incrementi dei prezzi.
Gli esperti del settore, le organizzazioni di categoria e le associazioni dei consumatori, avevano espresso perplessità sulla reale utilità di tale provvedimento. In particolare, l’Unione Nazionale Consumatori, guidata dal presidente Massimiliano Dona, ha definito il provvedimento un “flop“, sostenendo che non ha portato a una riduzione dei prezzi né a un contenimento degli aumenti.
Assoutenti, un’altra associazione di consumatori, ha evidenziato che l’esposizione dei prezzi medi non è sufficiente. Suggerisce che il governo dovrebbe intervenire più a fondo nella formazione dei prezzi, dalla produzione alla vendita al dettaglio, garantendo ai consumatori una comprensione chiara dei vari passaggi del processo. Questo permetterebbe di identificare eventuali manovre speculative o pratiche di arricchimento ingiustificato.
Aumenti inarrestabili
Il fallimento del provvedimento è evidenziato dall’aumento continuo dei prezzi del carburante. Staffetta Quotidiana ha rilevato incrementi significativi. Dopo i recenti rialzi del fine settimana, Eni e Tamoil hanno aumentato i loro prezzi consigliati di un centesimo al litro su gasolio, benzina e diesel.
Secondo i dati dell’Osservatorio del Ministero delle Imprese e del made in Italy, i prezzi medi del 6 agosto indicano aumenti in tutta la linea. La benzina self–service è a 1,933 euro/litro (+4 millesimi), il gasolio a 1,813 euro/litro (+18 millesimi). Le stazioni di servizio lungo le autostrade mostrano prezzi ancora più elevati.
In conclusione, nonostante l’obbligo di esposizione dei prezzi medi, la corsa dei prezzi dei carburanti non sembra avere fine, mettendo in discussione l’efficacia del Decreto Trasparenza.
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