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Lamborghini vuole fare qualcosa di mai visto prima al mondo: pura fantascienza

La casa italiana lancia una grande novità nel campo dei motori. Sarà la prima a provarci.
Le grandi innovazioni hanno storicamente portato grandi risultati alla casa produttrice italiana Lamborghini. Del resto, la sua stessa storia parte da una novità mai vista prima. Nel periodo in cui Ferruccio Lamborghini decise di lanciarsi nel campo delle supercar, la sua ditta produceva macchine agricole il che rende quanto fatto dal brand di Sant’Agata una cosa assolutamente innovativa.
Poi, è arrivato l’Urus, primo SUV dell’azienda che è diventato molto rapidamente il veicolo più venduto della storia del marchio italiano, cosa che ha incrementato moltissimo il fatturato e la popolarità dell’azienda. Forte dei successi ottenuti sfidando il mercato ed andando contro corrente, Lamborghini è pronta ad aprirsi ad un’altra novità, mai affrontata prima.
Nelle ultime ore, dalla dirigenza del brand è pervenuta un’indiscrezione che dimostra come la casa produttrice con il Toro non sia per niente preoccupata di incontrare ostacoli e difficoltà nel mettere in campo una tecnologia forse non del tutto nuova ma che non è mai stata applicata in questo modo. Ecco cosa faranno.
Lamborghini ed AI, una collaborazione incredibile
Il Chief Technology Officer di Lamborghini, Rouven Mohr ha spiegato che l’intelligenza artificiale o AI sarà una parte integrante delle vetture del marchio in futuro. Del resto, vari marchi del Gruppo Volkswagen come la Skoda hanno iniziato ad effettuare esperimenti con questa soluzione tecnologica sulle auto di nuova generazione.

La novità però riguarda il controllo dell’auto stessa e non solo delle funzioni di bordo legate a domande, guasti e situazione dei componenti dell’auto. Lambo ha infatti intenzione di implementare un sistema chiamato 6D Sensor in cui l’AI fa da “co-pilota” al guidatore, migliorando le sue performance in modo artificiale. Ecco quindi che la vettura diventa in grado di effettuare drift controllati, migliorare beccheggio ed assetto e rollio a prescindere dalle abilità del pilota.
Insomma, una sorta di guida autonoma che però non sostituisce del tutto il guidatore ma effettua solo correzioni sull’assetto del veicolo, un po’ come succede con gli aeroplani di linea con i vari sistemi di automazione. Tutto questo, promette Mohr, tramite l’installazione di un piccolo computer collegato ai sensori grande quanto una palla da tennis! Le prossime Lamborghini lo avranno? L’azienda non si sbilancia ma ha confermato che ci sta lavorando duramente.
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