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L’amara verità dietro l’acquisto di un’auto nuova
L’evoluzione dei prezzi auto e il crescente divario nel potere d’acquisto in Italia, l’inaspettato salto dei prezzi.
Una volta era sufficiente risparmiare per qualche mese, ma ora, l’acquisto di un’auto nuova sembra diventare un lusso sempre più esclusivo. Ma cosa è cambiato veramente nel corso degli ultimi 20 anni? L’analisi fatta da AutoScout24 ci offre alcune risposte sconvolgenti.
Nel 2003, una famiglia italiana aveva bisogno di mettere da parte 4,7 stipendi medi per poter acquistare un’auto nuova. Ma nel 2023, questa cifra è salita a 7,7 stipendi. Una disparità impressionante, considerando che in soli due decenni, il prezzo medio delle auto è letteralmente raddoppiato.
Per fornire una panoramica più chiara, è interessante osservare la classifica delle auto più vendute tra il 2003 e il 2023. Se nel 2003 le vetture di punta erano le citycar, come Fiat Punto e Citroen C3, nel 2023 il panorama si è notevolmente diversificato. Non solo i modelli sono cambiati, ma c’è stata una marcata prevalenza di crossover dalla quinta alla decima posizione. Questo trend, combinato con altri fattori, ha fatto balzare il prezzo medio delle 10 auto più vendute in Italia dai 10.590 euro del 2003 agli stupefacenti 21.040 euro del 2023.
Ciò che preoccupa ancora di più è il divario tra la crescita dei redditi e quella dei prezzi delle auto. Se i redditi delle famiglie sono aumentati del 21,9% in questi anni, non possono tenere il passo con l’aumento dei prezzi delle auto.
Le elettriche: un affare per pochi?
AutoScout24 ha evidenziato una tendenza particolare riguardante le auto elettriche. Anche se nel 2003 non erano sul radar di molti, oggi richiedono un investimento significativo: l’acquisto di un’auto elettrica richiede in media 12,8 stipendi mensili, ossia più di un anno di stipendio!
La situazione, come ci si potrebbe aspettare, varia anche a seconda della regione. Sicilia e Abruzzo sono le regioni dove i cittadini devono risparmiare di più, mentre in Lombardia e Trentino-Alto Adige la situazione è leggermente migliore. Questi dati dimostrano quanto sia diventato impegnativo per molte famiglie italiane mettere mano al portafoglio e acquistare un’auto nuova.
In conclusione, i numeri parlano chiaro. Se da un lato la varietà e la qualità delle vetture sono cresciute, dall’altro il potere d’acquisto delle famiglie italiane è chiaramente in declino. Un segnale che richiede una riflessione profonda sul futuro dell’industria automobilistica e sul benessere economico delle famiglie italiane.
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