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La Xiaomi SU7 Ultra fa davvero paura: la sportiva cinese adesso ha 1.500 CV

La supercar cinese ha finalmente sbloccato la sua potenza completa, grazie a un aggiornamento software. Con prestazioni da supercar, ha battuto ogni record sul Nurburgring.
La Xiaomi SU7 Ultra è diventata un punto di riferimento nel panorama delle auto elettriche ad alte prestazioni, grazie alla sua incredibile potenza che supera i 1.500 CV. Quando il modello è stato presentato, l’attenzione si è concentrata sulla capacità di scaricare una potenza straordinaria, ma inizialmente i primi esemplari consegnati ai clienti erano limitati a 900 CV.
Questo a causa di alcuni problemi di software, che impedivano di gestire in modo ottimale la potenza del motore, rischiando di danneggiare gli pneumatici. Questo ha causato malcontento tra gli acquirenti, ma fortunatamente, con un aggiornamento software rilasciato da Xiaomi, la limitazione è stata eliminata, e le SU7 Ultra hanno finalmente raggiunto la piena potenza di 1.548 CV.
Un aggiornamento che fa la differenza
L’aggiornamento software è stato semplice e rapido da eseguire, con un download remoto che ha permesso di “sbloccare” i 648 CV mancanti, restituendo alla SU7 Ultra la potenza promessa. Per dare un’idea di cosa questo comporti, basta pensare che con l’aggiornamento, la vettura ha praticamente aggiunto una Porsche 911 Turbo S (con 650 CV) e una Lamborghini Temerario (che raggiunge i 920 CV) al suo motore, in termini di cavalli extra. Questo esempio, pur essendo provocatorio, dimostra l’impatto che le auto software-oriented possono avere nel mondo dell’automobile moderna, dove la tecnologia permette di ottimizzare e migliorare le prestazioni senza ricorrere a modifiche hardware tradizionali come centraline rimappate o turbine maggiorate.
Prestazioni da supercar, ma ci sono anche delle ombre
Sebbene le auto elettriche siano già note per le loro incredibili capacità in accelerazione, la Xiaomi SU7 Ultra si distingue per prestazioni fuori dal comune. In una sfida contro la Tesla Model S Plaid, che con i suoi 1.020 CV è un punto di riferimento nel settore, la SU7 Ultra ha vinto con facilità, dimostrando una superiore accelerazione da fermo. Ma l’auto non si limita a brillare nei rettilinei: al Nurburgring, ha segnato un tempo di 6’46″874, che rappresenta il nuovo record assoluto per una berlina a quattro porte. Questo risultato è molto più veloce rispetto alla Tesla Model S Plaid (che ha ottenuto un tempo di 7’25″231) e alla Porsche Taycan GT (7’07″55). Un altro dato che impressiona è che la Xiaomi SU7 Ultra, venduta in Cina a circa 70.000 euro, ha registrato un tempo quasi 15 secondi più veloce rispetto alla Rimac Nevera, una hypercar elettrica da 2.000 CV che costa oltre 2 milioni di euro.

In sintesi, la Xiaomi SU7 Ultra non solo ha sfidato e superato alcuni dei modelli più blasonati nel settore delle auto elettriche, ma ha anche mostrato che le prestazioni eccezionali possono essere abbinate a un prezzo sorprendentemente competitivo. Nonostante le sfide iniziali con la gestione della potenza, la SU7 Ultra ora potrebbe rappresentare una seria concorrente nel mercato delle auto ad alte prestazioni.
Potrebbe, se non fosse che già sono emersi i primi problemi di tenuta di strada. E’ stato infatti riportato un incidente su un circuito in Cina, dove un conducente della Xiaomi ha perso il controllo del veicolo, che si è schiantato contro le barriere di protezione a una velocità superiore ai 120 km/h. Nonostante l’impatto violento, il guidatore è uscito illeso grazie all’efficacia degli airbag e dei sistemi di sicurezza del veicolo. E’ evidente che non è da tutti poter “domare” una simile potenza senza rischiare lo schianto ad ogni curva.
Non è il primo episodio che coinvolge la gamma SU7, peraltro. La versione standard, infatti, ha già evidenziato problemi di sicurezza, in particolare legati ai freni malfunzionanti, che durante un utilizzo intensivo in pista hanno mostrato segni di cedimento. E sempre una Su7 è stata protagonista di un incidente mortale per un errore della guida autonoma. Insomma, vanno bene gli annunci, i record, il battage propagandistico, va bene tutto: ma prima che un’auto cinese possa pensare di competere nel settore delle super sportive con Lamborghini, Ferrari o Aston Martin, la strada è ancora molto lunga.
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