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La Manovra 2025 è legge: ecco le novità per il settore auto
Come da previsioni, non sono più previsti i bonus per l’acquisto di veicoli ecologici. Vengono però introdotte diverse novità, vediamo quali.
La Manovra 2025, del valore di 28,4 miliardi di euro, ha ottenuto l’approvazione definitiva dal Senato il 28 dicembre 2024 con 112 voti favorevoli, 67 contrari e un astenuto. Dopo due mesi di esame alla Camera, il via libera del Senato è arrivato in una settimana, evitando il rischio di esercizio provvisorio. Il provvedimento introduce diverse novità, dai bonus bebè ed edilizi alle modifiche previdenziali. In particolare, per il settore auto, vengono introdotte nuove regole fiscali per le vetture aziendali.
Dal 1° gennaio 2025, le tasse non dipenderanno più dalle emissioni inquinanti, ma dal tipo di alimentazione del veicolo. I dipendenti pagheranno più tasse per auto a benzina o diesel (incluse le ibride non ricaricabili) e meno tasse per veicoli elettrici o ibridi plug-in. Inoltre, cambiano le percentuali per il calcolo del fringe benefit, che saranno pari al 10% per le elettriche, 20% per le ibride plug-in e 50% per le altre auto.
Fringe benefit e Fondo Automotive: nuove prospettive
I fringe benefit restano confermati per il triennio 2025-2027, con una soglia di esenzione fiscale di 1.000 euro per tutti e di 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico. I nuovi assunti che trasferiranno la residenza di oltre 100 km potranno beneficiare di ulteriori incentivi. Il governo ha stanziato 400 milioni di euro per il Fondo Automotive, suddivisi equamente tra il 2026 e il 2027.
Le risorse, gestite dal Ministero delle Imprese, non saranno destinate agli incentivi per l’acquisto di auto (come gli ecobonus), ma sosterranno l’industria automobilistica, con potenziali benefici per l’occupazione e l’indotto. Questo strumento, introdotto nel 2022 con una dotazione iniziale di 8,7 miliardi di euro, è stato ridotto a 5,75 miliardi nel 2024, con ulteriori tagli di 4,6 miliardi decisi a ottobre 2024. Tuttavia, il governo prevede un incremento di 1,4 miliardi, portando il costo complessivo del programma a 13 miliardi di euro.
Misure fiscali e infrastrutture: un equilibrio delicato
La Manovra include anche novità fiscali per assicurazioni e banche. Viene introdotto il posticipo delle deduzioni fiscali per il 2025 e il 2026, da recuperare a scaglioni fino al 2030, e un anticipo dell’imposta di bollo per le assicurazioni. Queste misure porteranno un gettito anticipato di 3,5 miliardi di euro nei due anni.
Sul fronte infrastrutturale, è prevista una nuova convenzione tra il Ministero delle Infrastrutture e Anas, con una concessione di 50 anni, mentre salta l’incremento dell’1,8% dei pedaggi autostradali per il 2025. Questi interventi dimostrano l’intenzione del governo di mantenere un equilibrio tra il rilancio economico e la sostenibilità delle finanze pubbliche, garantendo al contempo maggiore competitività e stabilità del sistema economico.
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