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Industria auto, un tracollo senza fine: i dati
La crisi dell’industria auto sembra procedere senza fine. I dati a disposizione evidenziano un tracollo che pare non avere fine.
Su larga scala, la crisi dell’industria auto è particolarmente grave. Molto più del previsto, dati alla mano. Soltanto nel resto d’Europa si stima che le perdite generali siano di circa 400 miliardi di euro.
La ragione riguarda il ritardo del passaggio all’elettrico, che non è tuttavia così facile e immediato come si potrebbe credere. Proiettando le statistiche emerse su base annuale, seppur sia difficile, il quadro è molto più tragico di quanto visto in precedenza.
I dati negativi del settore automobilistico
Il mese di ottobre è stato identico al precedente, con dati ugualmente (o quasi) negativi. Il bilancio vero e proprio lo si può tuttavia già trarre su base annuale, dove rispetto allo scorso 2023 si è registrata una perdita del -3,8%.
Si tratta dell’ennesimo calo di una lunga serie consecutiva. La produzione degli autoveicoli copre circa il 40% del totale. Dati negativi anche per tutti i mezzi di trasporto, con una percentuale negativa del 16,4%.
Non se la passano meglio storici centri di produzione come la Germania, con un calo negativo di poco superiore al 4%. Meno tragica la situazione sul territorio francese, con un calo dello 0,4%. Venendo invece all’Italia, ci sono anche qui vari aspetti negativi da citare.
La situazione dell’Italia
La produzione di autoveicoli in Italia si è dimezzata rispetto ad un anno fa, anche a causa del dramma attraversato da Stellantis. La percentuale è di un calo del 30%, in merito alla produzione delle auto in generale.
Il settore industriale nell’economia del Paese ha un tasso di incidenza sempre meno corposo, e il motivo è dovuto ad alcune riconversioni forzate nonché alla delocalizzazione di alcuni agglomerati storici. Tutti motivi che “legittimano” in qualche misura questi dati.
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