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Immatricolazioni Italia: meno 22 per cento ad aprile 2022
Le immatricolazioni in Italia nel primo quadrimestre segnano un deciso calo, enfatizzato dal collasso nel mese di aprile.
Le immatricolazioni in Italia hanno ammontato a 97.339 ad aprile 2022, per un calo del 32,98 per cento nel confronto su-mese-mese col 2021. Il totale del quadrimestre è di 435.647, per una flessione del 26,5 per cento rispetto all’analogo periodo del 2021. Il peggioramento è del 44,4 per cento su aprile 2019 del 38,9 per cento sui 4 mesi di tre anni fa. Proiettando i valori del primo quadrimestre sull’intero 2022 si desume una stima di 1.117.044 unità, un valore da anni Sessanta dello scorso secolo.
Secondo i dati del ministero dei Trasporti, ad aprile 2022 il gruppo Stellantis ha venduto 34.504 veicoli nella nostra penisola, il 41 per cento in meno di dodici mesi prima. La quota è del 35,4 per cento a fronte del 40,3 di un anno fa. Il conglomerato ha registrato 158.296 unità nel quadrimestre, per un calo del 33,6 per cento sull’analogo periodo del 2021, con la quota che scende dal 40,3 al 36,3 per cento.
CSP: “Situazione disastrosa. Servono gli incentivi”
“Ancora un dato catastrofico per il mercato dell’auto – commenta il Centro Studi Promotor -. In aprile il crollo delle immatricolazioni in atto da tempo ha sfondato la soglia, anche psicologica, delle 100.000 unità, livello che in tempi normali soltanto in agosto viene raggiunto”.
“Le cause che hanno portato a questa disastrosa situazione – spiega il Csp – in gran parte c’erano già nel 2020 e nel 2021: pandemia, crollo del Pil con recupero soltanto parziale nel 2021, crisi dei microchip, ai quali si sono aggiunti nel 2022 altri importanti fattori, il riaffacciarsi dell’inflazione, la minaccia di una nuova stagflazione come quella degli anni ’70 del secolo scorso, e poi la guerra in Ucraina che condiziona anche la fornitura di componenti importanti per la produzione delle automobili. Ora poi sembra affacciarci anche il lockdown in Cina”.
Il Centro Studi Promotor conclude: “La situazione del settore dell’auto, che con il suo indotto rappresenta il 12% del Pil italiano, è gravissima ed è assolutamente necessario che il Governo adotti efficaci misure di sostegno. Ma si stanno verificando errori, inefficienze e ritardi intollerabili. Il 6 aprile il Governo ha finalmente adottato gli incentivi promessi con un Dpcm, ma non sono ancora operativi e secondo notizie attendibili bisognerà aspettare ancora almeno fino a metà mese. È una clamorosa dimostrazione dell’inefficienza del sistema italiano e il mercato resta in coma”.
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