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Guida contromano, strade insanguinate: ecco i numeri choc che lo dimostrano

Quattro morti sull’A4 per un’auto contromano: l’incidente nei pressi di Novara riaccende i riflettori su un fenomeno in crescita, con 56 casi nel 2025.
L’ultimo fine settimana è stato segnato da un tragico incidente sull’autostrada A4, tra Novara Est e Marcallo Mesero, dove quattro persone hanno perso la vita a causa di una Peugeot 207 guidata contromano da Egidio Ceriano, 82 anni, residente a Cerano (Novara). L’uomo ha percorso sette chilometri nella corsia di sorpasso, credendo di trovarsi nella corsia di marcia lenta, prima dello schianto frontale con una Peugeot 3008 a bordo della quale viaggiavano Mario Paglino, Gianni Grossi e Valerio Amodio Giurni, tutti deceduti. L’unica sopravvissuta è Silvia Moramarco, moglie di Giurni, tuttora ricoverata in terapia intensiva, in condizioni stabili ma gravi.
Secondo le prime ricostruzioni della Polizia Stradale di Novara Est, Ceriano avrebbe effettuato un’inversione a U al casello di Arluno, rientrando poi in autostrada nel senso sbagliato. La dinamica ha scatenato un acceso dibattito sulla sicurezza stradale e sull’idoneità alla guida in età avanzata.
Guida contromano: un fenomeno in allarmante crescita
L’incidente sull’A4 non è un caso isolato. Secondo l’Osservatorio Asaps-Sapidata, nei primi sei mesi del 2025 si sono verificati 56 episodi di guida contromano, di cui 20 su autostrade e superstrade. I dati aggiornati parlano di nove vittime e 106 feriti. Dal 2022 la Polizia Stradale ha iniziato a monitorare sistematicamente il fenomeno: dal 1° gennaio al 27 giugno 2022, si sono registrati 53 casi, di cui ben 47 in autostrada. In almeno 16 di questi episodi, il conducente aveva più di 70 anni, mentre in altri sette risultava sotto l’effetto di alcol o droghe.
La Polizia ipotizza un ruolo ingannevole dei navigatori satellitari: secondo Rosanna Ferranti, primo dirigente della Polstrada, “la fiducia cieca nei dispositivi elettronici sta sostituendo l’attenzione ai segnali stradali“. In molti casi, infatti, l’errore avviene su tratte familiari, dove il guidatore si muove con eccessiva disinvoltura.
Le risposte (ancora insufficienti) delle istituzioni
Nonostante la gravità crescente del fenomeno, non esistono ancora soluzioni sistematiche per prevenirlo. Negli anni si è parlato di dispositivi elettronici anti-contromano, segnaletica potenziata e barriere fisiche ai caselli, ma nessuna di queste misure è stata realmente implementata su larga scala. Attualmente, l’unico intervento in fase di test è una nuova segnaletica con una mano gialla su sfondo rosso, posta in corrispondenza degli accessi vietati.
La procedura standard in caso di avvistamento di un’auto contromano prevede l’attivazione del protocollo “safety car”: le pattuglie rallentano il traffico e i pannelli informativi avvisano gli automobilisti in tempo reale. Tuttavia, come dimostrato dal caso sulla A4, la velocità e la violenza dell’impatto lasciano spesso poco margine d’intervento.
In base all’art. 176 del Codice della Strada, chi percorre l’autostrada contromano rischia una multa fino a 8.186 euro, mentre in caso di morte scatta il reato di omicidio stradale colposo (art. 589-bis del Codice Penale), punito con fino a 7 anni di reclusione.

Un problema anche europeo: dalla Germania agli Stati Uniti
Il dramma della guida contromano non è un’esclusiva italiana. In Germania, nel 2020, si sono registrati 61 incidenti; l’ADAC ha persino pubblicato un decalogo per chi si ritrovi per errore nella corsia sbagliata. In Austria, uno studio ha evidenziato che gli incidenti avvengono spesso su strade familiari. Negli Stati Uniti, invece, la guida contromano è causa ogni anno di centinaia di morti, con l’alcol alla guida responsabile nel 60% dei casi.
Serve quindi un’azione coordinata, fatta di prevenzione, controlli e tecnologie intelligenti, perché questi incidenti, spesso evitabili, non si trasformino in tragedie insensate.
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