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Guerra Russia-Ucraina: Elon Musk lancia il guanto di sfida a Putin
Elon Musk lancia il guanto di sfida al premier russo Vladimir Putin su Twitter, prendendo sempre più posizione nel conflitto con l’Ucraina.
Elon Musk è sempre più al centro del conflitto tra Russia e Ucraina. Negli scorsi giorni, CEO e principale azionista della Tesla era intervenuto in diverse occasioni. Ora, però, sul suo profilo Twitter ha “sfidato a duello” il presidente russo Vladimir Putin. Naturalmente, la posta in gioco è l’Ucraina.
Il cinguettio del visionario tycoon sudafricano è di difficile interpretazione visto quanto la situazione è delicata. In ogni caso, Musk non è nuovo a iniziative del genere. Difatti, spesso e volentieri ha puntato il dito contro le autorità statunitensi di vigilanza dei mercati circa la condotta adottata sui social o gli enti locali, pronti a bloccare le attività industriali dello stabilimento di Freemont in pieno picco della prima emergenza epidemiologica da Coronavirus.
Stavolta, però, è entrato in maniera secca e decisa su questioni estremamente delicate. Eloquente, in tal senso, la replica da Mosca, avvenuta mediante il capo dell’agenzia spaziale Roscosmos, Dimitry Rogozin: già provocato la settimana scorsa da Elon Musk, lo ha liquidato come “debole” e “piccolo diavolo”.
Il vice primo ministro Federov prende le sue difese
Dunque, a prendere le parti del numero di Tesla ci ha pensato il vicepremier ucraino, Mykhailo Fedorov, convinto delle sua chance di aggiudicarsi qualsiasi scontro. Inoltre, Fedorov ha postato un meme che mostra il capo del Cremlino all’interno di una navicella spaziale, la frase “spedisci Putin su Giove” e il link a un portale per donazioni a favore della difesa dell’Ucraina.
Detto ciò, è chiara la posizione di Elon Musk. In seguito all’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, l’uomo ha accettato la richiesta di Kiev di mettere a disposizione la rete di satelliti Starlink per consentire al Paese di connettersi a internet. In aggiunta, la Tesla ha concesso gratuitamente la ricarica ai Supercharger al confine con Slovacchia, Ungheria e Polonia, e deciso di pagare tre mesi di stipendio al personale ucraino disposto a rientrare nel proprio Paese per combattere.
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