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Green Deal: la Francia si oppone

Riguardo il Green Deal tanto discusso ultimamente, la Francia ha rivelato delle evidenti rimostranze: scopriamo insieme il motivo.
Lo scenario delle lobby sul Green Deal ha lasciato inevitabilmente degli strascichi poco rassicuranti. Uno dei primi Paesi ad essersi schierato a sfavore di questa tematica è stata proprio la Francia, come da titolo.
Sembra infatti che i francesi abbiamo mostrato delle evidenti rimostranze, riguardo uno degli argomenti più discussi dell’ultimo periodo. Ma prima, un breve ripasso: in poche parole, questo accordo impedisce la vendita di auto a combustione interna entro il 2035.
Ecco la situazione in Francia
Tutto è iniziato quando il governo francese si è opposto alla scadenza imminente del 2035, in sostituzione ad una data dichiarata in precedenza e molto più comoda, ovvero il 2040. Ma vediamo insieme il disegno di legge proposto, e poi rifiutato.

Il disegno di legge in questione ha proposto ai votanti la scelta della prossima data entro cui pronunciarsi sul nuovo quadro normativo. Nonostante le leggi europee abbiano la prevalenza su quelle nazionali, il governo francese ha voluto affidarsi alla comunità.
C’è poi una doverosa distinzione da fare, e riguarda il rapporto tra direttive e imposizioni. Le prime hanno dei tempi molto più lunghi, mentre le imposizioni sono vincolanti e possono godere di applicazione immediata.
La condizione dei francesi al voto
Al momento del voto, la maggioranza non ha presentato il suo sostegno per questa iniziativa. Basti pensare che su 577 membri totali a comporre l’organo della Camera dei Deputati, tra astenuti e oppositori solo 34 deputati si sono espressi a favore.
I voti contrari sono stati invece 30. Poco meno di quelli a favore, motivo per cui il vero fattore determinante è stato l’astensionismo. Infatti, la votazione ha visto pochissima partecipazione tra tutti i deputati. L’affluenza è stata così bassa molto raramente.
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