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Germania: il Governo potrebbe dire “sì” ai biocarburanti
La Germania potrebbe dire “sì” ai biocarburanti. Christian Lindner, ministro delle Finanze, critica il bando assoluto delle auto termiche.
La Germania si opporrà al veto delle auto termiche dal 2035. È quanto indica il liberale Christian Lindner, ministro tedesco delle Finanze, alla giornata dell’industria, indetta dalla Bdi, la Confindustria tedesca.
“Non accetteremo questa legislazione europea sbagliata”, ha dichiarato Lindner. Tuttavia, la tesi non è condivisa in modo unanime dall’esecutivo, perciò la maggioranza semaforo alle spalle di Olaf Scholz rischia di andare in tilt in vista della riunione del Consiglio europeo sul tema, in programma il prossimo 28 agosto. Saranno i responsabili Ambiente dei Paesi a esprimersi sull’argomento, nella negoziazione con il Parlamento e la Commissione comunitaria.
Lindner la pensa allo stesso modo del numero uno del Mise, Giancarlo Giorgetti: meglio non legarsi soltanto all’elettrico, bensì adottare un approccio di neutralità tecnologica, comprensiva di alternative quali l’idrogeno e i biocarburanti. Ma nessuno degli alti esponenti politici sarà presente il prossimo 28 agosto.
Scontro tra filosofie
La Germania sarà rappresentata dalla responsabile dell’Ambiente, la verde Steffi Lemke, di posizione opposta: “Il governo tedesco a marzo ha sostenuto la proposta della Commissione, solo veicoli a emissioni zero dal 2035”.
Invece, sul fronte italiano ci sarà il ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che concorda con il collega leghista: “Stiamo spingendo per il principio di neutralità tecnologica per non cadere in mano a un mercato che non è nostro, che non ci porti ad essere schiavi di altri mercati”, ha dichiarato in riferimento alla Cina. Ergo, ci sarebbe un’apertura nei confronti dei carburanti sintetici. Il titolare delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, e quello del Lavoro, Andrea Orlando, pensano che sia giunta l’ora di dire addio a benzina e diesel.
Nella partita giocherà un ruolo chiave pure la Francia, presidente di turno del Consiglio Ue. Il ministro ai Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, ha tirato in ballo Macron: “L’azione di governo sarà indirizzata verso soluzioni di compromesso per mantenere un’elevata ambizione e la neutralità ecologica che consenta di accompagnare il percorso di transizione della filiera: è in corso un dialogo con Commissione e Francia per chiarire come le posizioni italiane non riducano l’ambizione della proposta europea”.
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