News
Ford, la forza della resilienza: 120 anni di successi e qualche flop
Lo scorso 16 giugno Ford ha compiuto i suoi primi 120 anni di storia, contraddistinti da tanti successi, ma anche qualche battuta d’arresto.
Venerdì si è celebrata una grossa ricorrenza: i 120 anni di storia della Ford. Che Henry Ford costituì, il 16 giugno 1903, a Deaborn, un sobborgo di Detroit, nel Michigan (Stati Uniti). Ancora oggi è una della realtà principali degli Stati Uniti, capaci di tenere testa alle giovani realtà, compresa Tesla, con la quale ha da poco siglato un accordo che consentirà ai clienti dell’Ovale Blu di ricaricare le proprie bev presso le stazioni di ricarica del “marchio nemico”. Grazie alle brillanti intuizioni del padre fondatore, la Ford ha centrato degli enormi risultati durante la nascita e sviluppo, ma ha comunque dovuto affrontare delle rovinose cadute.
Il principale contributo apportato dalla compagnia riguarda il cosiddetto “fordismo”, basato sulla catena di montaggio, introdotta per la prima volta con la Model T, la principale artefice della democratizzazione dell’auto, fino ad allora confinato a bene di lusso. Eppure, la svolta definitiva è giunta dopo la Seconda guerra mondiale.
Lo “sgarbo” della Ferrari e il riscatto alla 24 Ore di Le Mans 1966
Il colosso a stelle e strisce cercò di acquistare la Ferrari, ma l’operazione non andò in porto. Il sonoro rifiuto impartito dal Drake provocò la furia di Henry, che decise, così, di farla pagare alla Rossa di Maranello nel mondiale Endurance. Una sfida proibitiva, portata a termine nell’edizione 1966 della 24 Ore di Le Mans, quando tre GT40 tagliarono insieme il traguardo.
Dunque, venne il turno della Mustang, con la quale nacque il mito delle muscle car d’oltreoceano. E sarebbe un peccato mortale dimenticare bellezze del calibro di Capri, Bronco, Granada, Taurus, per poi venire all’epoca attuale, con la Escort, la Fiesta e la F-150. Delle gioie intervallati da alcune battute d’arresto, tra cui la vendita obbligata dei brand Jaguar, Land Rover, Aston Martin, Volvo e Mazda nel 2005, dopo averli rilevati in precedenza. Il ridimensionamento da poco annunciato in Europa non rappresenta altresì motivo di vanto, ma, se c’è una cosa che Ford ci ha insegnato, è di non darla mai per spacciata.
Clicca qui per iscriverti al nostro canale Telegram
Clicca qui per mettere "mi piace" alla nostra pagina Facebook
Riproduzione riservata © - MM