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Ferrari, Vigna tagliente: “Sarà Trump a decidere cosa fare”
I paventati dazi annunciati dal prossimo presidente americano spaventano i costruttori di auto. Ecco cosa hanno deciso a Maranello.
In campagna elettorale il presidente eletto americano Donald Trump ha ventilato la possibilità di applicare dei dazi ai beni importati dall’UE. Tra questi, ovviamente, anche le auto. Le reazioni, dall’Italia e dagli altri Paesi europei, non si sono fatte comunque attendere. La Ferrari, famosa per le sue supercar esclusive, non teme le conseguenze economiche di eventuali dazi. Il target di clientela, disposto a pagare cifre elevate per un’auto unica, rende improbabile che queste tariffe influenzino negativamente la domanda.
L’attuale portafoglio ordini ne è una dimostrazione: i tempi di attesa per una Ferrari superano ormai abbondantemente i dodici mesi, a conferma della solidità del mercato. “Le tariffe saranno una realtà per tutti. È positivo, perché il cambiamento spinge all’innovazione”, ha dichiarato il CEO Benedetto Vigna. La Ferrari, dunque, non solo non si lascia intimorire, ma interpreta ogni sfida come un’opportunità per continuare a evolversi. Ma tra le ipotesi che sono trapelate recentemente, ce n’è stata una clamorosa: e se la Ferrari esternalizzasse parte della produzione proprio in USA per aggirare i dazi previsti?
Innovazione e nuovi orizzonti
Di questo e di altri temi ha parlato l’amministratore delegato della Ferrari, Benedetto Vigna, durante la conferenza Reuters Next di New York. Durante l’evento per i media, Vigna ha affrontato i temi strategici per il futuro della casa di Maranello, come l’arrivo della prima auto elettrica del marchio, attesa per il prossimo anno, e l’apertura ai pagamenti in criptovalute.
Un altro annuncio importante riguarda la partnership con la General Motors per la fornitura di motori alla nuova scuderia di Formula 1 dal 2026. “Siamo molto orgogliosi di essere stati scelti”, ha affermato Vigna, sottolineando come questa collaborazione rappresenti un ulteriore motivo di prestigio per il marchio e un apprezzamento per il lavoro della Scuderia Corse, che quest’anno è tornata a lottare per il mondiale costruttori di F1. Con uno sguardo sempre rivolto all’innovazione, la Ferrari conferma il suo ruolo di leader globale nell’automobilismo di lusso. E sulle strategie per aggirare i possibili dazi annunciati da Trump, a Maranello hanno le idee chiare.
Radici salde a Maranello: i dazi non spaventano la Ferrari
La Ferrari è molto più di un marchio automobilistico: è un’icona del Made in Italy e un pilastro della Motor Valley emiliana. L’idea di spostare la produzione all’estero, per quanto remota, viene considerata quasi un sacrilegio.
Ed infatti, durante la conferenza Reuters Next, quando all’amministratore delegato Benedetto Vigna è stato chiesto se la Casa di Maranello potesse localizzare parte delle sue attività industriali negli Stati Uniti per aggirare i dazi sull’importazione di beni europei, la risposta di Vigna è stata categorica: “Noi produciamo auto a Maranello. Venderemo vetture negli Stati Uniti, ma le faremo a Maranello”. Un’affermazione che ribadisce il legame indissolubile tra il Cavallino Rampante e il suo storico territorio. Ferrari è il Made in Italy: impossibile e impensabile scindere questo binomio.
Vigna ha anche manifestato come la Ferrari non abbia alcuna paura dei Dazi: “Il nostro portafoglio ordini è piuttosto forte. Sarà Trump a decidere cosa fare”.
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