News
Euro 7, Paesi in rivolta: “intere parti da cancellare”
L’Italia e altri sette Paesi membri dell’Ue hanno inviato una lettera a Bruxelles, invitando a cancellare intere parti della normativa Euro 7
Gli standard di omologazione Euro 7 avevano subito provocato sconcerto tra i grandi capi d’industria dell’automotive. Dunque, erano intervenute le autorità politiche, concordi con la tesi perorata dalle Case, come dichiarato da Matteo Salvini nell’appuntamento annuale con l’Automotive Dealer, tenutosi negli scorsi giorni a Verona.
Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture aveva espresso forti perplessità, trovando concordi altri Paesi dell’Ue. Adesso viene compiuto un ulteriore passo in avanti, con il Governo della nostra penisola che, insieme a quelli di Francia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia, ha inviato una lettera a Bruxelles, dove viene sottolineata la contrarietà alla normativa in procinto di entrare in vigore fra solo pochi anni. Nello specifico, se la tabella di marcia delineata trovasse conferma, il protocollo Euro 7 sarebbe valido a partire dal 1° luglio 2025.
Obiettivi irrealistici
Ad avviso dei detrattori, la bozza sottoposta all’attenzione degli Stati membri fisserebbe degli obiettivi “eccessivamente ambiziosi e irrealistici da raggiungere” per gli operatori della filiera. Di conseguenza, la manovra “rischia di impattare negativamente sugli investimenti del settore già impegnati nel passaggio ai veicoli elettrici”.
Gli esecutivi firmatari si dicono “contrari a qualsiasi nuova normativa sulle emissioni allo scarico (compresi nuovi requisiti di test o nuovi limiti) per auto e furgoni”, recita il documento anticipato dalle agenzie di stampa. Inoltre, si rimarca come gli stringenti vincoli fissati porterebbero via delle importanti risorse alle compagnie, che altrimenti sarebbero destinati alla mobilità elettrica.
Si tratta della stessa posizione espressa in precedenza dal numero uno di Acea e del gruppo Renault, Luca De Meo, nonché dall’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares. La fazione ostile dell’Ue potrebbe frenare le ambizioni delle autorità, costringendo una revisione nel testo finale.
Clicca qui per iscriverti al nostro canale Telegram
Clicca qui per mettere "mi piace" alla nostra pagina Facebook
Riproduzione riservata © - MM