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È arrivato il nuovo decreto per gli autovelox: cosa prevede
Cosa prevede il decreto autovelox? Scopriamolo insieme in questo articolo di approfondimento sui fatti avvenuti di recente.
Il decreto autovelox è finalmente arrivato. In questo articolo, come da titolo, scopriremo tutto quello che c’è da sapere a riguardo. La questione sull’omologazione è rimasta un dubbio comune per tanto tempo, così come quella relativa alla loro irregolarità.
La Cassazione è stata interpellata proprio sui dispositivi non omologati. Cosa che ha dovuto necessariamente essere resa chiara proprio da questo nuovo decreto. Le regole in questione sono entrate in vigore a partire dallo scorso 13 giugno.
Ecco cosa c’è da sapere
La prima normativa che è stata approvata, riguarda l’approvazione del Prefetto per tutte le omologazioni dei nuovi autovelox. Senza il suo autorevole parere, dunque, non si potrà procedere regolarmente.
Non si parla solo di approvazione, dunque, bensì anche di omologazione. Nel caso in cui ciò non dovesse avvenire, i dispositivi in questione non potranno essere messi in circolo. Inoltre, eventuali sanzioni derivanti da essi dovranno essere annullate.
Sono inoltre cambiate le norme per quanto concerne la distanza minima imposta da ogni autovelox. Le distanze dovranno rispettivamente essere di 4 km in autostrada, e di 500 metri in città.
Fuori dai centri abitati la distanza dovrà essere di almeno un chilometro. Le norme viste fino ad ora sono state tutte abbastanza chiare. Lo stesso non si può dire per quella che vedremo a breve, ma andiamo con ordine.
Ecco l’aspetto meno chiaro del decreto
Uno degli aspetti meno chiari di questo decreto ha riguardato l’impossibilità di installazione nelle aree in cui il limite di velocità in vigore è inferiore a quanto imposto. Ma come si può spiegare una norma così complessa? Semplice: con un esempio.
In una strada dove il limite consentito è di 70 chilometri orari, non si potrà installare un dispositivo che obblighi le auto a percorrere i 50 chilometri orari.
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