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Crisi auto, il declino dei produttori tedeschi: numeri devastanti

Questo periodo di crisi auto generale, ha coinvolto perlopiù i produttori tedeschi. Scopriamo insieme i numeri di questa situazione.
Lo scorso periodo invernale, una delle notizie più ribattute dai media del settore è stata quella riguardante le chiusure della Volkswagen. Questo, a causa della crisi auto che ha colpito soprattutto i produttori tedeschi, costringendoli dunque a decisioni drastiche.
Stando ad uno studio condotto di recente, i dati delle aziende automobilistiche provenienti dalla Germania sono piuttosto allarmanti. Non risparmiano inoltre nessuno, andando a riguardare sia le grandi realtà che le piccole realtà di settore.
La situazione in Germania
Se il fatturato dei principali gruppi al mondo è cresciuto dell’1,6%, le vendite dei principali gruppi automobilistici tedeschi sono diminuite del 2,8%. I gruppi in questione sono Volkswagen, Mercedes e BMW, ovvero i tre principali gruppi presenti in Germania.

Il crollo dei profitti delle suddette case automobilistiche è stato del 27%. Sono riuscite a fare peggio soltanto Nissan e Stellantis, con percentuali rispettivamente del 73% e dell’84%. I motivi di questo drastico calo sono sempre legati ad una legge tradizionale.
Così come nella microeconomia si parlava di legge dell’offerta e della domanda, questo concetto torna utile anche e soprattutto in tempi moderni. Sembra infatti che dietro questo calo ci sia una domanda sulle elettriche non così tanto soddisfacente.
I conflitti globali, sia di natura bellica che commerciale, hanno inevitabilmente influenzato questa tendenza. Portandola tristemente ad un trend negativo, stando a ciò che si è potuto attestare dallo studio condotto.
Ecco gli altri Paesi in crisi
Oltre alla Germania, anche il mercato cinese sta vivendo un periodo storico tutto tranne che semplice. Le vendite sono infatti diminuite del 12% a livello generale, mentre la scarsa domanda per i marchi tedeschi ha portato ad un calo di poco inferiore (10%).
Sintomo di come questa crisi si stia propagando anche altrove.
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