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Boom di auto cinesi in Italia e in Europa: ecco i numeri
Sempre più auto cinesi vengono vendute in Italia e in Europa con quote di mercato sono in crescita costante, una minaccia per i costruttori europei.
L’industria automobilistica sta assistendo a un cambiamento significativo, con un crescente interesse per le auto cinesi in Italia e in Europa. Un recente studio, “L’auto cinese in Italia: conoscere per decidere”, condotto dall’Osservatorio Auto e Mobilità della Luis Business School e diretto da Fabio Orecchini, ha evidenziato una tendenza in rapida evoluzione.
Nel 2023, la quota di mercato delle auto cinesi in Italia ha raggiunto il 5%, con circa 59.400 veicoli importati e acquistati nei primi nove mesi. Questo rappresenta un significativo aumento rispetto al 3% del market share e alle 39.000 unità vendute nel 2022. Queste cifre superano le percentuali registrate nel resto d’Europa, dove le auto cinesi hanno rappresentato il 4,8% del mercato nel 2023, con 462.600 immatricolazioni.
Dal punto di vista finanziario, le vendite di auto cinesi in Italia hanno generato guadagni per 622,5 milioni di euro nei primi sette mesi del 2023, segnando un aumento del 268% rispetto allo stesso periodo del 2022. Se questa tendenza continua, le entrate potrebbero superare 1 miliardo di euro entro la fine dell’anno. Dal 2020 al 2022, le importazioni di auto cinesi in Italia sono cresciute del 640%, raggiungendo un valore di 368,6 milioni di euro nel solo 2022. Nel contesto europeo, l’import-export di auto cinesi è aumentato del 432% negli ultimi tre anni, raggiungendo i 9,37 miliardi di euro nel 2022.
Le auto cinesi preferite sono elettriche
Un dato interessante riguarda la preferenza dei consumatori italiani ed europei per le auto elettriche cinesi. Nel 2023, il 70,8% delle auto cinesi immatricolate in Europa montava un motore elettrico, rappresentando il 22,9% di tutti i veicoli elettrici acquistati in Europa. Tuttavia, in Italia, la percentuale di veicoli elettrici cinesi è leggermente inferiore, attestandosi al 16%.
Costruttori europei in allarme
Questa crescita ha suscitato preoccupazioni da parte di Acea, l’associazione dei costruttori d’auto europei. La direttrice generale Sigrid de Vries ha sottolineato l’assenza di una strategia industriale solida nell’UE per sostenere la produzione di veicoli elettrici, a differenza di quanto avviene in Cina e negli USA. Ha evidenziato l’importanza di un’industria europea dei veicoli elettrici per raggiungere gli obiettivi climatici e ha invitato l’Europa a sostenere in modo più efficace le industrie cruciali per la decarbonizzazione.
In risposta a queste dinamiche, la Francia sta introducendo nuove regole sugli incentivi all’acquisto di auto, penalizzando i veicoli con elevato rilascio di emissioni. Questa mossa potrebbe ridurre l’attrattività delle auto cinesi, spesso criticate per i loro processi industriali altamente inquinanti.
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