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Caro carburanti, Cingolani: “Al lavoro su un’accisa mobile”
Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, conferma le voci sull’impegno del Governo per contenere il caro carburanti.
In risposta alle voci trapelate negli scorsi giorni, il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha ammesso che il governo sta vagliando l’idea di introdurre “un’accisa mobile” per limitare le conseguenze del recente caro carburanti.
Le indiscrezioni erano trapelate da alcuni organi di informazione in vista della riunione del Consiglio dei ministri. Che dovrebbe varare proprio oggi un decreto ad hoc per calmierare i prezzi energetici e nello specifico il recente boom di diesel e benzina. Tra le ipotesi messe sul tavolo, figurerebbe pure la possibilità di ridurre, a titolo temporaneo, l’Iva, sulla falsariga di quanto stabilito da altri Paesi europei come la Polonia. L’Irlanda ha, invece, ridotto le accise di 15 centesimi al litro per il diesel e di 20 centesimi per la benzina, mentre la Francia ha preferito adottare uno sconto diretto di 15 centesimi di euro.
Durante un’informativa al Senato, il ministro Cingolani ha dichiarato: “Al fine di contenere l’impatto sui consumatori finali, il governo sta valutando l’ipotesi di praticare sui carburanti un’accisa mobile. Siccome c’è stato un maggior gettito Iva dovuto al fatto che la base è aumentata, il maggior gettito Iva potrebbe essere utilizzato per ridurre l’accisa corrispondentemente e avere una riduzione di prezzo alla pompa, senza che ci sia un calo delle entrate annue programmate”.
Gli effetti previsti
Ma Cingolani non ha nemmeno nascosto la preoccupazione di introdurre un sistema simile: “Sappiamo che operare sui carburanti è molto complesso”. Inoltre, resta da individuare le coperture necessarie a compensare un eventuale gettito fiscale inferiore per le casse dell’Erario. Stando ad alcuni conteggi effettuati dal Sole 24 Ore, il taglio dell’Iva, per esempio dell’8 per cento, costerebbe allo Stato una cifra compresa tra 1,3 e 1,4 miliardi di euro, a fronte di una decurtazione dei prezzi di almeno 20 centesimi al litro. Con una sterilizzazione parziale delle accise di 20 centesimi il beneficio per gli automobilisti ammonterebbe a 25 centesimi e il costo per le casse pubbliche sarebbe di 1,4-1,5 miliardi.
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