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Caro Benzina: La procura indaga, le associazioni protestano
Caro benzina, la crisi del caro gasolio è esplosa, il ministro Cingolani parla di “aumenti irragionevoli” e di una “Truffa colossale”.
Caro Benzina, non si fermano le polemiche giuste intorno ai prezzi dei carburanti che sta portando ogni famiglia alla distruzione del potere d’acquisto, anche a seguito delle dichiarazioni del ministro Cingolani che ha parlato di “aumenti irragionevoli” e di una “colossale truffa in atto”. Mentre servirebbero mosse intanto immediate per proseguire dopo la ricerca di eventuali colpevoli. La Procura di Roma, infatti, ha aperto un’indagine nei confronti di ignoti per valutare la sussistenza di eventuali ipotesi di reato. E per individuare la dinamica degli incrementi del costo alla pompa dei prodotti petroliferi.
Agli accertamenti, sollecitati anche dalle associazioni dei consumatori, si dedicherà la Guardia di finanza. La FederPetroli ha sostenuto che le parole del ministro Cingolani si riferiscono a una situazione internazionale e non solamente all’Italia.
Nonostante lo sciopero bloccato, in Sardegna si sono comunque registrati fermi spontanei dei Tir. La richiesta è di un intervento governativo sulla componente fiscale del costo dei carburanti. Sulla falsariga di quello ipotizzato in Germania dove, per far fronte alla situazione, il ministro delle Finanze Christian Lindner sta per attuare un contributo statale che permetta di mantenere il prezzo della benzina sotto la soglia dei due euro al litro. Con una riduzione nell’ordine dei 20 centesimi rispetto alla media del mercato.
Il caro metano
Oltre la Benzina, anche per il gas, comunque, la situazione è particolarmente critica. Assogasmetano è intervenuta in un’audizione informale presso le commissioni della Camera Ambiente e Attività produttive, riunite per valutare misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia.
Nel corso dell’intervento, il presidente dell’associazione Flavio Merigo ha discusso di una situazione negativa del settore, con i costi del gas naturale aumentati di dieci volte e quelli dell’elettricità. Utilizzata per la compressione e l’erogazione del gas, cresciuti di quattro volte. La combinazione dei due fattori con l’aumento conseguente dell’Iva sta portando a prezzi alla pompa estenuanti, quando non esorbitanti (si parla di 4-5 euro al kg in alcune zone del Paese).
E alla chiusura di alcune stazioni di servizio, di fatto ferme per mancanza di clienti. Con grave danno per oltre un milione di utenti delle vetture a gas. L’associazione chiede una riduzione dell’Iva sul gas analoga a quella già praticata per le utenze domestiche e industriali, cioè dal 22 al 5%, e la possibilità di ricorrere, anche solo per un periodo limitato, a un regime di prezzi amministrati. Le persone sperano che avvenga presto per uscire da questa situazione che porterà al disastro finanziario di ogni singola famiglia esistente.
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