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BYD cerca fornitori, e li vuole Made in Italy
I nuovi fornitori dovranno provenire per forza di cose dal territorio italiano: parola di BYD. Ma cosa si nasconde dietro questa scelta?
Dopo aver presentato il suo Suv compatto per l’Europa, BYD ha deciso di compiere un ulteriore passo avanti. In vista delle prime fabbriche che apriranno in Europa, situate al momento in Ungheria e Turchia, l’azienda è alla ricerca dei suoi primi fornitori.
Questi stabilimenti entreranno definitivamente in rodaggio solo nel 2026. Ci sarĂ quindi un periodo transitorio di circa un anno e mezzo, prima che gli stabilimenti sopracitati siano operativi a tutti gli effetti.
Che intenzioni ha la multinazionale?
Le intenzioni della rinomata multinazionale sono chiare, e prevedono l’assunzione a tappeto di fornitori nostrani. Sembra infatti che i professionisti del tricolore siano tra i piĂą ricercati, per coloro che esportano prodotti dalla Cina.
Il promotore di questa serie di incontri e sinergie con l’Italia è Alfredo Altavilla, colui che fino a poco tempo fa ha fatto parte del team di Marchionne. Ad oggi ricopre il ruolo di consigliere per conto proprio di BYD, la quale potrebbe puntare fortemente sull’Italia.
Si tratta di una figura che si colloca all’esatta metĂ , tra fornitori italiani e costruttori cinesi. Cosa che collima alla perfezione col suo ruolo attuale, tra l’altro.
Come mai l’Italia interessa così tanto?
L’Italia interessa così tanto ai costruttori cinesi, poichĂ© la filiera dei componenti per automobili rappresenta una vera e propria eccellenza. Gli incontri tra le due parti si terranno formalmente tra un mese, nell’attesa che il progetto prenda piede.
Il loro esito non rappresenterĂ in automatico un punto di svolta per questa potenziale sinergia. Come detto in precedenza sarĂ un ulteriore passo in avanti per lo sviluppo di una nuova strategia totalmente europea.
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