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Bonus benzina: come funziona, i beneficiari
Si sono comunicati in forma ufficiale i termini del bonus benzina di 200 euro, stabiliti dal Governo attraverso il decreto Ucraina bis.
L’Agenzia delle Entrate – Riscossione ha comunicato che sono pronte le istruzioni per i datori di lavoro intenzionati a erogare il bonus benzina, introdotto per attenuare gli effetti del caro carburante, con un importo massimo di 200 euro. La circolare indica quali sono i datori di lavoro e i lavoratori aventi diritto al contributo, le modalità di erogazione e l’iter da assolvere.
Alla manovra hanno accesso i datori di lavoro privati e i lavoratori autonomi con dipendenti, ma non le amministrazioni pubbliche. Invece, i destinatari sono titolari di reddito dipendente, senza limiti di retribuzione e di ruolo, inclusi, dunque, stagisti, collaboratori a progetto e a tempo parziale e co.co.co. Per l’erogazione non occorrono accordi contrattuali preventivi; i buoni benzina vanno impiegati per i rifornimenti di qualsiasi tipologia di carburante (benzina, gasolio, Gpl e metano) e, come puntualizza la circolare, pure per la ricarica delle vetture elettriche.
Il bonus di 200 euro non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente; pertanto, è da quantificare a parte rispetto ad altri, eventuali, benefit concessi al prestatore d’opera. In pratica, consiste in un importo esentato dalle imposte, concesso per liberalità, stabilito dal c.d. decreto Ucraina bis che, nello scorso mese di marzo, aveva introdotto la prima riduzione delle accise sul prezzo del carburante, divenuto troppo elevato.
I termini
La somma offre anche vantaggi al datore di lavoro, di carattere fiscale e contributivo. Perché il suo costo è interamente deducibile ai fini Irpef e Ires e non concorre, alla pari del dipendente, alla contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro.
Tuttavia, non è obbligatoria la concessione della cifra e può essere, inoltre, attribuita ad un unico lavoratore. Difatti, il testo normativo non ne sancisce tassativamente la corresponsione all’intera schiera dei dipendenti, sebbene niente impedisca che la sua erogazione possa essere oggetto di negoziazioni al fine di accordi aziendali o tra la compagnia e i singoli dipendenti.
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