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Bollo auto: ecco le novità per il 2026
La riforma è stata approvata, ma ha deluso le aspettative. Scopriamo cosa cambia, tra modalità di pagamento e nuove norme introdotte.
La tanto attesa riforma del bollo auto e del superbollo è finalmente arrivata, ma il risultato finale potrebbe lasciare più di qualcuno insoddisfatto. A due anni di distanza dalla delega conferita al governo per riordinare le tasse automobilistiche, il decreto legislativo in materia di tributi regionali e locali non ha prodotto i cambiamenti annunciati. Se da un lato il riordinamento del bollo si limita a una manutenzione straordinaria, dall’altro la tanto discussa eliminazione del superbollo è stata rinviata. Vediamo quindi cosa cambierà concretamente dal 1° gennaio 2026.
Novità sul calcolo e la periodicità del bollo
Una delle principali modifiche riguarda la durata del primo bollo, che finalmente sarà unificata a 12 mesi per tutti i veicoli, come già avviene in alcune Regioni come Piemonte e Lombardia. Questo semplifica il calcolo della tassa, che fino ad oggi variava tra 9 e 12 mesi a seconda della scadenza. Le Regioni potranno inoltre introdurre una modalità di pagamento quadrimestrale, permettendo ai contribuenti di diluire ulteriormente l’importo della tassa.
Tuttavia, i criteri di calcolo non subiscono modifiche significative: la tassa continuerà a essere basata sulla potenza omologata, sulla classe di emissioni Euro e sugli importi base, che rimarranno invariati. Gli importi base per le diverse classi Euro sono confermati e le Regioni potranno aumentare l’importo del bollo fino a un massimo del 10% all’anno.
Misure anti-elusione e gestione dei pagamenti
Un altro aspetto rilevante della riforma riguarda l’introduzione di una norma anti-elusione per contrastare le pratiche delle imprese che stabiliscono sedi fittizie per il pagamento del bollo. A partire dal 2026, la tassa automobilistica sarà dovuta in base alla sede legale o a quella in cui avviene la gestione ordinaria, rendendo più difficile eludere il tributo. Inoltre, le Regioni saranno obbligate a gestire direttamente i pagamenti errati, garantendo che l’importo venga versato all’ente competente. Queste misure mirano a migliorare l’efficienza del sistema di riscossione e ridurre i casi di evasione.
Tassazione delle auto in fermo fiscale e nuove iniziative
Una delle novità più significative è che il bollo auto sarà dovuto anche per i veicoli sottoposti a fermo fiscale. Ciò significa che, anche se un’auto è sotto fermo amministrativo, il proprietario dovrà comunque pagare la tassa automobilistica. Inoltre, viene istituito il “Anta”, l’Archivio Nazionale delle Tasse Automobilistiche, che consentirà una gestione più coordinata e centralizzata delle informazioni relative alle tasse automobilistiche, migliorando il sistema informatico tra il Pra e gli enti locali.
Aspettative disattese per chi sperava in un vero cambiamento
Pur con alcune innovazioni, la riforma del bollo auto non ha soddisfatto le aspettative di chi sperava in un cambiamento radicale, in particolare per quanto riguarda il superbollo. Nonostante ciò, le nuove modalità di pagamento e la nascita dell’Archivio Nazionale delle Tasse Automobilistiche rappresentano comunque passi avanti nella semplificazione e nella trasparenza del sistema fiscale. La vera rivoluzione, però, dovrà probabilmente attendere ancora.
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